Contrariamente a quanto comunicato venerdì, dalla Svizzera potranno varcare la frontiera italiana soltanto le persone in possesso dell'esito negativo di un tampone molecolare o antigenico certificato, non antecedente le 48 ore. Barriere abbassate invece per coloro che sono stati vaccinati contro il Covid o che sono guariti. L'ennesimo cambio di regole per l'ingresso in Italia dalla Svizzera, ripreso oggi, domenica 16 maggio, è stato comunicato nella giornata di ieri.
Un passo indietro che sa di beffa, e vanifica in buona parte le aspettative di sindaci e commercianti delle zone di frontiera piemontesi e lombarde che avevano richiesto con urgenza al governo di agevolare l'accesso transfrontaliero dei turisti, almeno nei 30 km della fascia di confine, per dare respiro alle attività locali. Nelle scorse ore è arrivata invece la precisazione sulle limitazioni stabilite dal ministro della salute Speranza. Limitazioni che vanno nella direzione opposta di quanto atteso da amministratori ed esercenti dei territori di confine.
Intanto in Ticino è corsa al tampone, come ha spiegato venerdì alla stampa svizzera Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Cantone di lingua italiana. “La gente si è organizzata con anticipo -ha dichiarato al Corriere del Ticino-. In appena due giorni abbiamo raggiunto il numero di tamponi che normalmente eseguiamo settimanalmente. Con il ponte dell'Ascensione è normale che le richieste subiscano un aumento, ma i numeri rimarranno sicuramente alti anche nei prossimi giorni e anzi, continueranno a crescere. Venerdì avremmo potuto avere una disponibilità infinita e sarebbe stata richiesta anche quella”.