/ Domodossola

Domodossola | 16 agosto 2021, 13:40

Presentato il cantiere del restauro della seconda Cappella del Sacro Monte

Verrà finanziato grazie al progetto “Dal Borgo della Cultura al Calvario sito Unesco”

Presentato il cantiere del restauro della seconda Cappella del Sacro Monte

Il progetto “Dal Borgo della Cultura al Calvario sito Unesco”, che valorizza il percorso dal Borgo della Cultura al Sacro Monte Calvario, prevede anche un intervento coordinato dall'ente di gestione dei Sacri Monti per il restauro della II Stazione della Via Crucis, progetto finanziato dal Ministero dei Beni Culturali e affidato alla Soprintendenza per i Beni Culturali del Piemonte per 279.594 euro.

Il cantiere è stato presentato dal vicepresidente dell'ente di gestione dei Sacri Monti, Maurizio De Paoli, e dalla restauratrice, Maria Luisa Carlini, della ditta Co.Art di Genova, che si è aggiudicata l'intervento.

“E' una delle cappelle più rilevanti artisticamente – ha spiegato Maurizio De Paoli – . Gran parte delle statue sono opera di Dionisio Bussola, che fu lo scultore più importante non solo del Sacro Monte Calvario ma anche di quello di Varallo e di Orta. Il lavoro durerà due anni, il tetto è a posto l'intervento interesserà in particolare le statue danneggiate dall'umidità”.

Il lavoro è frutto di un protocollo d'intesa siglato nel 2019 fra il Comune di Domodossola, l'Ente di gestione dei Sacri Monti, la Provincia Italiana di San Maurizio dell'Istituto della Carità Rosminiani, la Soprintendenza per le province di Biella, Novara, Vco e Vercelli e la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso.

La cappella della II Stazione (Gesù caricato della croce si avvia al Calvario) sarebbe stata iniziata nel 1666 e compiuta qualche anno dopo. Ha forma di ottagono e si affaccia sul portico con tre aperture: due finestre devozionali che fiancheggiano una porta-finestra come tutte le cappelle del Sacro Monte Calvario.

Il portico, con grande arco frontale sostenuto da colonne di pietra locale, fu costruito solo nel 1735. L’opera plastica (13 statue, tre cavalli ed un cane) è dello scultore e plasticatore milanese Dionisio Bussola e del suo aiuto Giovanni Battista De Magistris detto “il Volpino”, la loro attività artistica ha lasciato ampi segni in tutti i Sacri Monti viciniori (Varallo, Orta, Varese).

Per quest’opera il Bussola lavorò dal 1672 al 1681. Nel 1703 il pittore milanese Giovanni di Sampietro dipinse le statue in cotto del Bussola ed affrescò il fondale.

Nel 1735, in occasione della Istituzione canonica della Via Crucis al S. M. Calvario, con la concessione delle indulgenze proprie di chi visita i Luoghi Santi della Palestina, il pittore Secondo Sestini affrescò internamente ed esternamente il portico antistante apponendovi alcune iscrizioni . All’esterno e all'interno del portico.

Mary Borri

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore