“Come Sindaco continuo a ricevere segnalazioni di criticità che riguardano la struttura ospedaliera della nostra Città, a partire dal DEA.
Mentre in ogni struttura sanitaria ospedaliera nazionale che si rispetti il DEA dovrebbe
rappresentare il biglietto da visita ed essere in grado di supportare i casi urgenti con sale dedicate, professionisti motivati ed un accesso separato per la facilità dei trasporti, quello che attualmente si può trovare è invece una struttura ormai vetusta, di difficile agibilità, con sale visite anguste, barelle nei corridoi e assenza di ingresso separato.
Tutto questo crea intollerabili condizioni di disagio per i cittadini, che hanno diritto ad una sanità moderna e non ottocentesca.
Per tacere del fatto che i medici presenti non sono quasi mai dipendenti aziendali ma consulenti esterni, i cosiddetti “gettonisti" pagati a giornata; dato organizzativo riscontrabile in numerosi altri reparti - quali ortopedia, pediatria, ecc. - che, come il DEA, sono praticamente appaltati.
Constatiamo purtroppo come l’esternalizzazione sia ormai la regola, mentre non dovrebbe rappresentare nient’altro che un rimedio temporaneo in attesa della definitiva soluzione del problema.
Non ci siamo. Per una sanità di qualità bisogna investire in formazione, motivare i medici, creare stabile lavoro di equipe: situazioni oggi irrealizzabili con medici che cambiano senza tregua, che lavorano in strutture che non conoscono, con medici che non conoscono, e che non possono garantire la necessaria continuità nel seguire i pazienti.
In questo modo i reparti non potranno sopravvivere a lungo.
Sentiamo che i concorsi, quando vengono banditi, vanno deserti e non si trova personale.
Certo vi è una difficoltà oggettiva, collegata ad importanti problemi di riorganizzazione generale che infatti devono essere affrontati e risolti.
Ma va soprattutto detto che i professionisti cercano la qualità nel posto di lavoro, cercano motivazioni, cercano una struttura all'avanguardia, nuova, moderna, con forniture di qualità e tecnologie avanzate: una struttura che il nostro territorio attende da troppi anni e che purtroppo, da quanto si prefigura, tra una scusa e l’altra non verrà realizzata.
Così la sanità si sta sgretolando come una vecchia scatola vuota e i professionisti stanno fuggendo: basti pensare ai due primari ossolani, di otorino e ortopedia, che se ne sono andati. E di questo passo, senza una prospettiva seria, purtroppo molti altri li seguiranno.
Quale è il vero disegno? Depotenziare a tal punto il nostro ospedale da portarlo al collasso? A quel punto sarà facile inventare altre scuse per ridurlo a piccola succursale di lontane strutture più all’avanguardia. Non erano queste le promesse che la politica regionale ha fatto al territorio”.
Così in un comunicato stampa il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi.