“A un mese dal flash mob promosso dalle organizzazioni sindacali del comparto sanitario ho interrogato l’Assessore regionale alla sanità per capire quali passi intenda compiere e quale sia il suo piano per arrivare a una soluzione definitiva importante per i precari, ma anche per i servizi ai cittadini che queste persone, pur senza garanzie e senza certezze, continuano a prestare” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale.
“All’inizio di maggio – prosegue l’esponente dem – si è infatti insediato il Tavolo Permanente tra la Regione e le organizzazioni sindacali per giungere alla stabilizzazione dei 5.000 precari. La normativa attuale consente di assumere soltanto coloro che hanno maturato, entro giugno 2022, 18 mesi di servizio, quantificabili in 1.137 persone, quindi occorre trovare una soluzione per chi non rientra in questa categoria, ricorrendo a tutti i mezzi possibili. Uno strumento utile potrebbe essere il Decreto Calabria che consentirebbe uno sforamento della spesa pari al 10 per cento. Inoltre, la Regione è in attesa di ricevere circa 360 milioni che il Governo deve erogare per la copertura delle spese Covid, tramite l'autorizzazione a stipulare un mutuo decennale oppure il riparto e l'assegnazione diretta e altri 58 milioni sono in arrivo da finanziamento statali”.
“Nella sua risposta l’Assessore alla sanità ha ripetuto ancora una volta ciò che la normativa attuale consente e ha auspicato che, a livello nazionale, possano essere aperte nuove finestre per l’inserimento di altre professionalità. Ha, inoltre, aggiunto che si stanno svolgendo incontri con le singole Asl per garantire la proroga del maggior numero possibile di contratti. Tuttavia, queste affermazioni generiche che l’Assessore continua a ripetere da tempo non mi rassicurano affatto. Sono convinto che con la collaborazione di tutti si possano, infatti, individuare soluzioni che consentano di garantire il posto di lavoro e il futuro dei precari del comparto sanitario. I trasferimenti nazionali sono fondamentali, ma la Regione deve utilizzarli nel migliore dei modi e, soprattutto, deve essere pronta a rivedere completamente un sistema sanitario che deve adattarsi meglio alle richieste di una società che la pandemia ha reso più fragile. Occorre una sanità pubblica più moderna, più attenta alla prevenzione e in grado, proprio attraverso il potenziamento delle risorse umane, di abbattere le liste di attesa e di consentire diagnosi più rapide e interventi più tempestivi” conclude il Presidente Pd.