È stata inaugurata ieri, sabato 2 luglio, la mostra ‘Tra Ottocento vigezzino e arte contemporanea’.
L’idea portante della nuova esposizione di Casa de Rodis è mettere in “comunicazione” i maestri vigezzini della Collezione Poscio con gli artisti contemporanei e, come terreno comune, i tre dei generi più frequentati dagli artisti di ogni tempo: paesaggio, ritratto, natura morta.
A presnetare la mostra il curatore Giorgio Caione: “Abbiamo voluto trovare un terreno comune che è quello del genere”.
Prosegue il curatore: “Del genere oggi non se ne parla più così tanto preferendo termini come ‘astratto’ o ‘figurativo’, in realtà quello che vediamo, la nostra cultura visiva è data da questi tre generi: noi vediamo il paesaggio, vediamo le persone e cioè ritratti, vediamo oggetti inanimati cioè nature morte. Questo ci condiziona molto fin dall’inizio della storia dell’arte”.
“La mostra dell’anno scorso – ha voluto sottolineare la 'padrona di casa' Stella Poscio della Fondazione Poscio – dedicata alle visioni contemporanee della montagna, dopo le mostre legate ad una visione molto più tradizionale legata ai pittori dell’800 delle nostra zone, abbiamo scoperto questo mondo dell’arte contemporanea e da qui è nata l’idea di mettere in una sorta di colloquio diretto i pittori vigezzini e i contemporanei sui tre temi fondamentali del paesaggio, ritratto, natura morta”.
La mostra sarà aperta tutti i fine settimana presso Casa de Rodis in piazza Mercato a Domodossola sino al 4 di settembre.