"La lettera della Regione alla direttrice dell’ASL del VCO e al Presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ASL, in cui li invita a proporre una localizzazione per il nuovo ospedale del VCO. ha il sapore della provocazione.
Tocca, infatti, alla Regione Piemonte l’onere di proporre una soluzione e costruirne la necessaria base di consenso. L’esatto opposto di quello che è stato fatto in questi anni: non prendersi la responsabilità di revocare formalmente la scelta di Ornavasso, proporre fumosi progetti di potenziamento degli ospedali di Verbania e Domodossola e, naturalmente farseli bocciare in coro dagli amministratori del territorio preoccupati per i servizi alle loro comunità.
Ora il bilancio pesa di tre anni persi e spese manutentive aumentate, come denuncia la Corte dei Conti, con un concreto rischio di danni erariali e un peggioramento costante del servizio. Due ospedali vecchi e poco attrattivi hanno reso via via più difficile il reclutamento del personale e costretto a diminuire i servizi e ricorrere a cooperative per notti e festivi. Chi sta male, aspetta il mattino per andare in pronto soccorso: a questo siamo arrivati.
Per provare a invertire questa tendenza serve, in fretta, un nuovo ospedale, moderno e accessibile. Una localizzazione c’è già, Ornavasso, ed è già formalizzata. Basterebbe partire e riorganizzare adeguatamente i servizi sul territorio, a cominciare da quelli dell’Ossola.
Oppure il Presidente Cirio smetta di fare il gioco del cerino e avanzi la sua proposta. Ha fissato per metà settembre la scadenza per una proposta dei sindaci? Siamo pronti a scommettere che l’atto di indirizzo programmatorio sull’edilizia sanitaria piemontese non arriverà in Commissione o in Aula prima della fine di settembre".
Domenico Rossi, Consigliere regionale Pd, vicepresidente IV commissione
Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte