In molte regioni italiane l’obiettivo è impedire che le trote mediterranee scompaiano dai fiumi. Così, per ripopolare i corsi d’acqua, viene sviluppato un ‘' soccorso scientifico qualificato’' che ha lo scopo di salvare queste trote che rischiano di essere ‘sfrattate’ e sostituite da quelle atlantiche.
Nel Verbano Cusio Ossola, invece, avviene il contrario. Alcune associazioni ambientaliste (Lipu, Legambiente, Wwf e Federazione nazionale Pro Natura) hanno addirittura fatto ricorso contro il decreto del presidente della Provincia del Vco che consente di immettere avannotti di trota mediterranea nei laghetti e nei corsi d’acqua.
La Provincia, alla quale la Regione ha delegato la gestione della pesca, si è allineata a tutte le province piemontesi che pure hanno detto sì alla deroga per poter seminare la mediterranea.
Ma ota si vuole bandire la mediterranea. Un’azione decisa quella delle associazioni ambientaliste, mentre meriterebbe più attenzione il proliferare delle centraline idroelettriche o l'’inquinamento dei fiumi.
Secondo Gianmauro Bertoia, presidente dell’associazione pescatori del Vco, ‘’ il decreto della Provincia consente di seminare questa specie e se le legge ce lo permette direi che….’’.
‘’Anche perché – aggiunge Bertoia – la trota mediterranea c’è sempre stata e non si sa perché si debba riconoscere solo la marmorata per i nostri corsi d’acqua alpini. E’ una situazione che esiste dal 1500. Non è che sino ad allora era tutto autoctono e quello che è venuto dopo è alloctono: pur nel rispetto della scienza’’.
‘’Va detto che non è una specie dannosa – spiega Bertoia -: la mediterranea e la marmorata sono interfetili. Se abitano nello stesso ambiente si riproducono tra di loro e danno vita ad un ibrido fertile e che continua a produrre. Sono anni che andiamo avanti così. Ci sono marmorate e mediterranee che restano pure, altre invece sono un ibrido che ripopola i nostri fiumi. Eliminarle? E’ assurdo, è una utopia. Cosa dovremmo fare? Togliere ora tutte le fario che ci sono nei nostri fiumi?’’.