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Politica | 25 febbraio 2023, 16:55

Autonomia, Cirio mostra i muscoli: "Il Piemonte ha un residuo fiscale di 11 miliardi"

Il ministro agli Affari Regionali Calderoli: "Se tutto il sistema accelera, ci saranno più servizi per il Sud e meno tasse per il Nord"

Autonomia, Cirio mostra i muscoli: "Il Piemonte ha un residuo fiscale di 11 miliardi"

La visita in Consiglio regionale del ministro agli Affari regionali Roberto Calderoli è servita al Governatore Alberto Cirio un concetto molto chiaro: i cittadini piemontesi "pagano ogni anno allo Stato italiano 11 miliardi in più della somma dei servizi che ricevono".

Un concetto di non equità del sistema centralista che rilancia l'autonomia richiesta dalla Regione Piemonte: "Con l'autonomia differenziata noi siamo certi che si possa ottenere maggiore efficienza, trasparenza e risparmio" ha affermato il presidente della Regione Piemonte.

"Il Piemonte - ha proseguito Cirio - ha un residuo fiscale di 11 miliardi di euro, questo i cittadini lo devono capire bene perché vuol dire che tutte le persone che risiedono in Piemonte pagano ogni anno allo Stato italiano 11 miliardi in più della somma dei servizi che ricevono dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia, dai Comuni. E a queste persone quando gli si chiude una tratta ferroviaria, quando non si riesce a garantire l'apertura di un pronto soccorso, quando non si riescono a trovare le risorse per garantire l'occupazione, a queste persone bisogna spiegare che non si riesce a garantire nonostante paghino di più di più di quello che ricevono. Credo che questa sia una profonda ingiustizia, che sia una stortura, non stiamo chiedendo di attuare un manifesto politico elettorale, ma soltanto la nostra Costituzione".

E la sintesi dei benefici che potrebbe portare l'autonomia la fornisce lo stesso ministro agli Affari Regionali Calderoli: "Se tutto il sistema accelera, ci saranno più servizi per il Sud e meno tasse per il Nord". La battaglia di Calderoli per l'autonomia differenziata è nota e prosegue da anni: "Sento una forte responsabilità, ma anche una presa d'atto che se una cosa non s'è realizzata in 22 anni sento il peso d'avere una parte della Costituzione relativa a diritti civili e sociali che avrebbe dovuto essere affrontata e non è mai stata considerata".

"Che uno viva a Torino o Reggio Calabria deve sapere quali diritti e doveri è sottoposto, al di là dell'autonomia differenziata: le diversità ci sono già, non solo Nord e Sud, ma centro e periferia, montagne. Siamo una realtà troppo diversa in termini di diritti" ha ribadito Calderoli. E su quali materie saranno lasciate in mano alle Regioni, Calderoli ha specificato che si procederà per gradi: "Sono convinto che non a tutte le Regioni possano essere attribuite certe funzioni: chi ha dimostrato di avere i conti in ordine e di sapere gestire le funzioni che ha attribuito, si merita di averne altre".

Redazione Torino

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