Promuovere attività e realizzare iniziative per la diffusione e valorizzazione della conoscenza storica e del territorio, anche attraverso la rete documentale integrata degli archivi sul 900. Sono questi alcuni degli obiettivi previsti dal protocollo d'Intesa triennale che Consiglio regionale del Piemonte, Regione Piemonte, Associazione Memoria della Benedicta, Fondazione Nuto Revelli, Fondazione Polo del '900, Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce e Comitato della Resistenza Colle del Lys Aps hanno sottoscritto a Palazzo Lascaris.
I soggetti coinvolti nell'intesa si sono impegnati a organizzare delle attività di ricerca, editoria, didattica e divulgazione legate alla vicenda storica della Lotta di Liberazione, del fascismo e dell'antifascismo, delle persecuzioni razziali, politiche e nei confronti delle altre minoranze, della deportazione e della seconda guerra mondiale, sino alla nascita della Repubblica e della Costituzione. Previsti poi convegni, mostre, seminari, pubblicazioni e prodotti multimediali.
Saranno realizzati percorsi tematici virtuali dei luoghi della Memoria del Piemonte e contenuti scientifici per allestimenti permanenti o itineranti; sarà promossa la partecipazione a iniziative istituzionali e legislative nazionali, oltre che a progetti comunitari, nazionale e regionali e implementato il sostegno alle attività nelle scuole, nell'ambito dell'ecosistema digitale regionale, e alle attività di inventario e digitalizzazione degli archivi multimediali.
“Ci stiamo avvicinando alla festa del 25 aprile - ha affermato Daniele Valle, vicepresidente Consiglio regionale con delega al Comitato Resistenza e Costituzione - in queste settimane sono tante le cerimonie che si svolgono in tutti quei luoghi della nostra Regione in cui è stato sparso il sangue resistente, sangue con il quale sono stati scritti i valori dell'antifascismo e i principi della nostra Costituzione”. “Lunedì prossimo saremo al Pian del Lot, poi il Martinetto, quindi la Benedicta per poi arrivare alla tradizionale fiaccolata del 24 aprile a Torino. Però non basta "commemorare" i partigiani - ha proseguito Valle - se vogliamo trasmettere alle generazioni più giovani i valori della Resistenza e i principi della Costituzione occorre utilizzare modalità, formule e linguaggi in grado di arrivare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi ed occorre avere degli strumenti che ci consentano di lavorare insieme”. E si legge in tal senso la partecipazione, 19 maggio, al Salone del Libro: “Partendo da questo protocollo, ci confronteremo, anche con l'aiuto del professor Alessandro Barbero e con il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo, su come raccontare oggi i Luoghi della Memoria, affinché continuino ad essere luoghi ancora vivi”.
“In un mondo sempre più veloce, e quindi con una memoria sempre più labile - ha aggiunto Alberto Preioni, capogruppo regionale della Lega Salvini Piemonte -, abbiamo una impellente necessità di riscoprire e conoscere a fondo il nostro passato, con obiettività e rigore. Esattamente come questo progetto si prefigge di fare: consegnare ai cittadini piemontesi, e in particolar modo alle nuove generazioni, strumenti realmente efficaci perché ognuno di loro possa sviluppare una coscienza matura e informata di quanto accadde. Che in ultima analisi è l’esatto contrario di quanti la Storia la vorrebbero raccontare riscrivendo o cancellando le pagine del nostro passato”.
"Questo progetto porta con sé un segnale importante. Lo abbiamo, infatti, portato a termine condividendolo con tutto il Consiglio regionale, senza distinzioni partitiche perché la storia e la cultura non hanno colore politico” è infine il pensiero dell'assessore regionale alla cultura Vittoria Poggio. “Per me personalmente è un passo in avanti: è giusto conoscere la storia anche nei suoi angoli più oscuri. Ma se è giusto conoscere il passato - ha aggiunto l'assessore - dobbiamo anche evitare di cadere nell'errore di fare processi sommari e postumi alla storia, che talvolta finiscono per costruire suggestioni sbagliate con attualizzazioni non corrette, finendo così per fare un torto a chi ha subito davvero il peso del totalitarismo".