Fa discutere sui social la posa dello sbozzatore della vecchia Sisma che sarà messo in corso Italia a Villadossola.
Il monumento al passato industriale villadossolese – un'era che oggi è solo un ricordo – è commentato sia positivamente che negativamente. Ma quello che conta sono alcune considerazioni sul futuro dell’area che sta passando nelle mani della società Idroelettriche Riunite, la stessa che già è proprietaria delle centrali ex Sisma della valle Isorno.
Le considerazioni dunque si sprecano ma qui vogliamo riprendere quelle sensate e logiche di Paolo Riva, sindacalista, dipendente della Hydrochem di Pieve Vergonte. Sulle compensazioni ottenute – una tantum – dall’amministrazione comunale di Villadossola, Riva dice che ‘’forse si poteva fare di più. Si è persa nuovamente l'occasione per non farsi fregare un'altra volta " dopo il passaggio delle centrali.
L’esempio, spiega Riva, arriva proprio da Pieve Vergonte: ‘’Tra la proprietà dell'Hydrochem di Pieve Vergonte e i comuni di Vogogna e Pieve Vergonte c’è un accordo ormai decennale’’ sull’utilizzo di parte dell’energia elettrica prodotta, utilizzo che va a favore dei due comuni ossolani su cui sono situate le infrastrutture elettriche.
Scrive Riva: ‘’Dopo aver smantellato, nel momento più remunerativo per il rottame, la parte di superficie la Sisma riabbraccia le "sue" centraline dopo una ventina d'anni di nuovo insieme, che bello. Peccato che il parco fotovoltaico, di cui sono favorevole ovvio, non porti né una bonifica dei terreni visto che rimane a destinazione produttiva, né un valore aggiunto a livello occupazionale e soprattutto poco a livello di compensazioni da quanto leggo, qualche sistemazione. Meglio sarebbe, ma chissà forse si è ancora in grado di proporlo, un duraturo accordo su parte dell'utilizzo di questi 7MW per strutture comunali o al limite un contributo (o meglio indennizzo visto tempistica per demolire) in percentuale sulla produzione energetica’’.