È possibile cambiare il mondo e migliorare il sistema di vita? In questo cambiamento, che ruolo avranno le donne? Cosa propongono le donne? Queste sono solo alcune delle domande che l’artista relazionale Antonio Spanedda ha rivolto a più di 250 donne di 19 nazionalità differenti e ha raccolto materiale differente realizzando video, fotografie e icone per una rassegna espositiva originale.
“Donna” è un viaggio nel mondo femminile a cura di Antonio Spanedda: è possibile visitarla al ristorante Le Colonne di Santa Maria Maggiore, a partire da giovedì 30 novembre. In esposizione una sintesi della mostra “Frau”, proveniente da ToThurnau. Sarà visitabile fino al 29 febbraio 2024.
L’artista ha ripreso la riflessione sul lato femminile del mondo, per ribadire il ruolo di guida delle donne nella società, non con uno spirito di contrapposizione ma di condivisione, in quanto crede che le donne possano contribuire alla nascita di una nuova società fondata sul benessere. Femminile non significa necessariamente appartenere alla donna; ma più in generale, si riferisce a quella parte femminile che compone una metà dell’essere umano e che la donna ha storicamente incarnato.
Le opere sono state realizzate attraverso un dialogo reale con le donne. L’occasione è una serie di workshop che l’autore ha realizzato in Germania e Italia a partire dal 2018. L'arte relazionale ripensa le figure dell'artista, dell'opera e del pubblico fruitore, andando alla ricerca dell'origine di una creatività collettiva e condivisa che, rispetto ai canoni della tradizione, si esprime attraverso nuove pratiche, tecniche e finalità. Antonio Spanedda non produce solo oggetti estetici, ma crea contesti capaci di stimolare la creatività dei soggetti coinvolti rendendo “arte” il dialogo, il confronto e la stessa relazione umana.
Che si tratti della difesa dell’ambiente o della protezione dei diritti umani, la condizione determinante del successo di “Donna” è la stessa: raccogliere questa sfida e contribuire a restituire vitalità a quel discorso spontaneo di cambiamento che considera l’emancipazione delle donne come uno dei maggiori segni dei tempi.