Anche il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi interviene sulla questione della nuova tassa sulla sanità imposta ai frontalieri, che tanto sta facendo discutere nelle ultime settimane. Queste le parole del primo cittadino, che si schiera contro questa misura voluta dal Governo Meloni e si dice pronto a intervenire concretamente:
“In qualità di Sindaco di Domodossola, comune da cui ogni giorno numerosi lavoratori si recano nella vicina confederazione elvetica, reputo opportuno intervenire in merito alla questione della tassa sulla salute recentemente imposta dal Governo Meloni con modalità che non paiono consone al buon senso. Infatti, dopo i nuovi accordi internazionali che oggettivamente sono già andati a modificare il quadro impositivo aggravando il peso fiscale sui frontalieri, l’ultima legge di bilancio redatta dall’attuale maggioranza di Governo ha introdotto una nuova tassa che attinge ulteriormente dalle tasche di tali soggetti.
Risulta però fuorviante pensare a questi lavoratori, che svolgono sì la propria attività all’estero con maggiori retribuzioni ma anche con notevoli sacrifici, quali “pecore da tosare”: i frontalieri pagano già regolarmente le tasse (e non dimentichiamo che anche grazie ai ristorni fiscali dei frontalieri abbiamo potuto realizzare importanti opere a beneficio dell’intera collettività cittadina) e questo miope balzello nostrano va a modificare unilateralmente l’equilibrio di un mercato del lavoro che non è solo italiano, bensì di quella regione dell’Europa che è l’Insubria.
Pertanto, con lo stesso spirito con il quale l’Associazione delle Industrie Ticinesi (AITI) ha chiesto al Consiglio Federale Elvetico di valutare se il contributo sanitario varato sia in conflitto con le disposizioni del nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri, ritengo di dover scendere a fianco dei frontalieri domesi e ossolani auspicando che questa ennesima brutta pagina scritta contro l’economia montana venga cancellata.
Purtroppo, la storia è sempre la stessa: mentre sussistono in Italia sconfinate zone franche che non vengono minimamente toccate (si pensi per esempio ai balneari) le zone periferiche ed in particolare montane sono oggetto di penalizzanti tassazioni.
Comunico pertanto che è in fase di redazione un ordine del giorno che verrà sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale di Domodossola e successivamente inviato a tutti i Comuni ossolani per analoga deliberazione, volto a fermare questa norma che ha evidentemente l’unico scopo di “fare cassa” facilmente, sempre e solo con le risorse di coloro che vivono del loro salario.
A seguire sarà mia cura inviare tale deliberazione ai rappresentanti nazionali delle Istituzioni, in particolare al Presidente del Consiglio Meloni, non potendo dimenticare che, per usare una battuta, “al Governo non si muove foglia che Fratelli d’Italia non voglia”: credo che la responsabilità di questa vicenda sia chiara e, a conferma, si rileva anche l’assordante silenzio dei rappresentanti territoriali di Fratelli d’Italia, speranzosi di passare inosservati a scapito degli alleati leghisti”.