"Il 12 gennaio 2026 entrerà in vigore la direttiva europea sui parametri di potabilità dell’acqua. Una direttiva che fa riferimento in primo luogo alle concentrazioni di Pfas: la somma di sostanze perfluoroalchiliche considerate problematiche, come i PFOA, non dovrà superare i 100 nanogrammi per litro, mentre il totale dei Pfas avrà come soglia limite i 500 nanogrammi.
La realtà è che non abbiamo contezza di quanto le acque piemontesi siano veramente inquinate", attacca Sean Sacco, Consigliere regionale del M5S.
"Lo dimostra la ricerca condotta da Greenpeace Italia, pubblicata nei giorni scorsi, che ha evidenziato la presenza di Pfas non solo nelle acque dell’alessandrino, territorio storicamente soggetto a questo problema, ma anche in altri territori del Piemonte attualmente non monitorati. La presenza di sostanze perfluoroalchiliche è stata rilevata, infatti, anche in più di 70 comuni del torinese, incluso il capoluogo, così come nel comune di Galliate, in provincia di Novara. I dati sono allarmanti e dimostrano come le azioni portate avanti finora siano insufficienti. È per questo motivo che ho depositato un'interrogazione (discussa ieri in Consiglio regionale) e una mozione per chiedere alla Giunta Cirio di attivarsi per avviare un monitoraggio di tutte le acque potabili del Piemonte, con particolare riferimento agli inquinanti elencati dalla Direttiva europea, e di intervenire laddove necessario per abbattere la concentrazione di Pfas e rimuovere le fonti di inquinamento", prosegue Sacco.
"Uno strumento da affiancare al biomonitoraggio sulla popolazione residente dei Comuni nei quali i valori rilevati sono vicini, se non superiori, ai limiti della direttiva europea. Operazioni che dovranno essere condotte con un chiaro cronoprogramma degli interventi, sui quali chiediamo fin da subito tempi certi e la massima trasparenza nella diffusione dei risultati. È fondamentale capire se vi siano o meno inquinanti nelle acque e agire per rimuoverli, altrimenti non solo non tuteliamo a dovere la salute delle persone ma rischiamo anche, nel 2026, di avere problemi con i parametri di potabilità dell'acqua. Non dimentichiamoci che quando sono stati definiti questi parametri il Pfoa era classificato come probabile cancerogeno, mentre negli ultimi mesi è stato riconosciuto chiaramente dallo IARC come cancerogeno. In casi come questo non possiamo lasciare nulla al caso, al contrario di quanto fa l'Assessore Icardi che, a giudicare dalle risposte alla mia interrogazione, si è perso quest'ultimo aggiornamento sulla pericolosità dei Pfoa".
"È doveroso, oggi più che mai, che la Giunta Cirio si rimbocchi le maniche per avviare un'analisi estesa a tutte le acque potabili del Piemonte, così da intervenire laddove si riscontrano concentrazioni di Pfas vicine alle soglie limite. Il problema dell'inquinamento delle acque non va sottovalutato, come pare stia facendo il Centrodestra. Va affrontato con serietà, rigore e programmazione", conclude l'esponente pentastellato.