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Viabilità e trasporti | 06 aprile 2024, 19:10

Briga e Domodossola, due stazioni ferroviarie distanti anni luce FOTO

L'inagurazione del nuovo treno Mika ha mostrato ancora una volta realtà diverse: ben tenuta quella vallesana e maltenuta quella italiana

Foto: in copertina la foto dalla stazione ferroviaria di Briga, nella fotogallery quella di Domodossola

Foto: in copertina la foto dalla stazione ferroviaria di Briga, nella fotogallery quella di Domodossola

Il nuovo treno Mika inaugurato l’altro ieri, ma in servizio già da alcuni mesi sulla tratta Domodossola-Briga, apre nuove porte al turismo tra Svizzera e Italia, come sottolineato da alcuni amministratori e politici intervenuti al taglio del nastro avvenuto a Briga, Varzo e Domodossola. Cittadine alle quali sono stati intitolati anche tre convogli Mika. Per una zona di confine come la nostra è la conferma che la Svizzera punta molto sulla linea del Sempione e sul turismo. Ma si tratta anche di una linea che pirta avanti e indietro centinaia di frontalieri ogni giorno.

C’è semmai da chiedersi se l’Italia si interessi di questo lembo di terra anche al di fuori della solite passerelle politiche pre-elettorali.

E per Italia intendiamo anche le Ferrovie italiane. Ai molti intervenuti alla cerimonia è apparso chiaro che si vive in due mondi diversi: quello svizzero e quello italiano. Perché a tutti la stazione internazionale di Briga è apparsa un ‘gioiellino’ sotto molti punti di vista. Pulita, funzionale, pratica e adatta a tutti, anche a chi ha problemi fisici. Gli ampi scivoli che permettono di accedere a tutti i binari della stazione sono un esempio lampante.

La stazione di Domodossola, pure internazionale, appare sempre di più ferma nel tempo, al Novecento. Nei giorni di maltempo, a Pasqua, le scale degli ultimi binari erano addirittura invase delle acque e le foto scattate da un viaggiatore dimostrano la situazione di degrado dei muri del sottopasso. Una stazione ferma nel tempo anche perché non dotata di scivoli per accedere ai binari, il che crea problemi a disabili, anziani ma anche a chi deve raggiungere i binari ‘carico’ di bagagli. Un problema che per le nostre ferrovie pare irrisolvibile se nel 2024 la stazione di Domodossola è ancora così. 

Renato Balducci

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