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Cronaca | 09 aprile 2024, 18:00

''Spero nell’aiuto di qualcuno: non so quanto potrò reggere in queste condizioni’’

Parla la donna che ha subito violenza tre settimane fa a Domodossola: ''Sono terrorizzata e nessuno mi aiuta''

''Spero nell’aiuto di qualcuno: non so quanto potrò reggere in queste condizioni’’

‘’Vivo in una situazione precaria e disperata. Spero nell’ aiuto di qualcuno perché non so quanto ancora potrò reggere in queste condizioni’’.

Anna (non è il suo vero nome, ma per proteggerla la chiameremo così) vive ancora in stazione a Domodossola. Dove, tre settimane fa, fu aggredita da un cittadino nigeriano che le fece violenza poco distante.

''Sono ancora terrorizzata. Di giorno si sta bene qui, la gente è educata, mai avuto nessun problema. Ma è la notte che porta pericoli. In stazione, dove dormo, girano persone che creano problemi. Per lo più stranieri, che hanno un approccio poco amichevole. Spesso vengo terrorizzata anche psicologicamente da persone che non hanno rispetto per me, che sono una persona con problemi e molti dolori fisici. Alle 22 chiudono la sala d’aspetto e devo trovarmi un posto dove dormire. A Gallarate, ad esempio, dormivo in ospedale’’ ci racconta dopo essere stata lei stessa a chiamaci per raccontare la sua vita grama, di persona fragile che ha chiesto aiuto, trovando molti rifiuti.  

‘‘Quell’episodio mi ha scioccata – dice -. Ho fatto denuncia ai carabinieri per quel fatto molto grave. Una cosa traumatizzante!  Vivo la condizione di una persona che non ha futuro, come fossi un malato terminale che non ha prospettive….’’

Anna vive ancora in stazione con i suoi sacchi di indumenti e alcune cose tra cui due quadernetti su cui scrive le sue considerazioni quotidiane.

‘’Sono arrivata a Domodossola da pochi mesi, dopo aver peregrinato in diverse cittadine, girando in treno, da Novara a Torino, a Gallarate’’ spiegando perché è arrivata in Ossola, dopo aver lasciato la Lombardia, dove è nata.

‘’Mi ero rivolta ai servizi sociali ma non ho ottenuto granché  - dice - . Qualcuno, impietositosi di me, li ha richiamati ed allora mi hanno portata a Villadossola: lì sono stata alloggiata tre giorni, da venerdì a domenica. Mi avevano promesso una mano ma ad oggi, senza voler polemizzare, non c’è stato più alcun aiuto e non sono riuscita a contattare più nessuno’’.

‘’L’ultima volta che sono stata a Gallarate, la settimana scorsa, mi hanno dato un appuntamento per riavere alcuni documenti che mi erano stati portati via – racconta - . Ho  anche dei parenti ma nessuno si occupa di me e così continuo a vivere in questa condizione disagiata, da persona fragile, e sempre più traumatizzata’’.

 

 

Renato Balducci

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