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Politica | 05 giugno 2024, 09:57

Pentenero: "Bonus nidi in arrivo, ma il Piemonte può renderli gratuiti per Isee bassi”

La candidata Presidente del Centrosinistra: "La frequenza del nido non è solo uno strumento per sostenere la famiglia, ma consente di sviluppare al meglio le capacità relazionali e cognitive della prima infanzia"

Pentenero: "Bonus nidi in arrivo, ma il Piemonte può renderli gratuiti per Isee bassi”

"L'Inps annuncia che il bonus nido arriverà presto. Come candidata alla presidenza della Regione Piemonte sottoscrivo l'appello dell'Alleanza per l'Infanzia e per garantire asili nidi gratuiti alle famiglie con Isee inferiori a 30 mila euro", afferma la candidata alla presidenza della Regione Piemonte per il centrosinistra Gianna Pentenero.

"La frequenza del nido di infanzia e altri servizi integrativi in età compresa tra 0 e 3 anni, non è solo uno strumento per sostenere la famiglia e aumentare l’occupazione, ma consente di sviluppare al meglio le capacità relazionali e cognitive della prima infanzia, inserendo la famiglia all’interno di un prezioso sistema di relazioni. Quindi lo 0-6 rappresenta uno strumento per contrastare la povertà e l'emarginazione educativa e deve essere affrontata fin dall’asilo di infanzia. 

È necessario aumentare le risorse per il sistema integrato di servizi educativi da zero a sei anni perché tutte le bambine e i bambini vedano soddisfatto il proprio diritto alla scuola di infanzia e agli stimoli cognitivi ed educativi sviluppati al suo interno. L’obiettivo è di rendere universale e garantito un servizio essenziale di inclusione e crescita delle competenze per combattere la povertà educativa ed economica, contrastare la dispersione scolastica e favorire il successo formativo", continua Pentenero

I DATI  

In Piemonte a fronte di una popolazione di 82.433 bambini nella fascia di età 0-2, al 31/12/2021 avevamo una capienza di 27.033 posti pari al 32,79%, con forti divari nelle singole province e con il dato della provincia di Torino che, con 43.086 bambini e 15.585 posti (pari al 36,17% della popolazione), trascina il dato generale. A fronte di un obiettivo UE innalzato recentemente dal 33% al 45% per la scolarizzazione della prima infanzia, la nostra Regione si trova al di sotto degli obiettivi con divari notevoli fra i vari territori e con il tema dei costi a carico delle famiglie che rappresenta un elemento di forte criticità per le famiglie economicamente e socialmente più fragili. Ha poi continuato Pentenero: "La Regione Piemonte deve porsi come obiettivo e orientare le proprie risorse al raggiungimento dei nuovi obiettivi europei per il 2030: del 96% della frequenza nella scuola di infanzia e del 45% sul nido di infanzia riconoscendo in pieno il ruolo dello 0-6 sia del punto di vista sociale e di servizio alle famiglie che nel suo ruolo educativo nello sviluppo di capacità e competenze di bambine e bambini fin dalla prima infanzia".

DALL'ALLEANZA PER L'INFANZIA

"⁠Occorre promuovere l’espansione dei servizi educativi per la prima infanzia di qualità, uniforme sul territorio piemontese, in modo da garantire a tutti i bambini e tutte le bambine il diritto a esperienze educative extrafamiliari fin da piccoli.

⁠Aiuteremo i Comuni a sostenere i costi di gestione necessari al mantenimento di servizi educativi per la prima infanzia di qualità, e rendere gratuita la partecipazione dei/delle minori maggiormente svantaggiati economicamente.

⁠Cercheremo di intervenire sui requisiti formativi e sui curricula necessari per lavorare nei servizi educativi 0-6 anni, superando divisioni che smentiscono il principio di un sistema integrato per questa fascia di età.

⁠Favoriremo una progettazione articolata e congiunta tra Atenei, Amministrazione regionale e Enti Locali affinché siano qualificati educatrici/educatori e docenti in numero corrispondente al fabbisogno previsto nei vari territori, anche al fine di evitare, come già accade per altri ordini scolastici, problematici fenomeni di migrazione di docenti da una Regione all’altra e un costante ricorso al precariato delle supplenze.

Punteremo a garantire la continuità e la stabilità del personale attraverso una maggiore omogeneità a livello nazionale delle condizioni lavorative e il possesso di medesimi requisiti professionali riconosciuti a livello contrattuale e remunerativo, a prescindere dal tipo di gestione: pubblica, del terzo settore o privata. Oltre a un sostegno costante di finanziamenti pubblici alla gestione dei servizi, ciò richiede adeguate modalità di controllo per evitare il ricorso ad appalti, affidamenti, concessioni, che non tengano conto sia delle qualifiche necessarie, sia del giusto costo del lavoro, determinando un abbassamento della qualità offerta alle bambine, ai bambini e alle loro famiglie.

⁠Intendiamo la messa a punto di un sistema di raccolta di dati nell’ambito del Sistema Statistico Nazionale, mirato a monitorare in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale il sistema di offerta di servizi educativi per la prima infanzia, anche dal punto di vista della qualità, del personale e della soddisfazione degli e delle utenti".

comunicato stampa

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