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Anzasca | 24 giugno 2024, 19:00

''Perché un percorso ciclabile dove esiste già un valido collegamento via fune?''

Italia Nostra torna a parlare della pista che da Macugnaga sale al Monte Moro, lavori finiti sotto le lente della magistratura

''Perché un percorso ciclabile dove esiste già un valido collegamento via fune?''

 ‘’Le conseguenze sono  la notifica di sanzioni amministrative pecuniarie a carico dei responsabili, mentre rimane la questione posta davanti al Tribunale Amministrativo Regionale che deciderà nei prossimi mesi circa l’ammissibilità o meno di sanare le opere realizzate in contrasto con quelle autorizzate e poi rimane aperta la questione penale’’ scrive Italia Nostra rimarcando come ‘’al di là delle questioni giuridico-amministrative, torna la domanda circa la validità di quel progetto che avrebbe dovuto  collegare Italia e Svizzera con una ciclabile ardimentosa. Passi la tratta elvetica in assenza di alternative, ma attrezzare il versante italiano con un percorso ciclabile nuovo dove esiste un valido collegamento via fune, questo lascia un po’ perplessi’’.   E’ quanto scrive Italia Nostra Vco in merito alla vicenda della pista che il comune di Macugnaga stava realizzando verso il Monte Moro, pista che doveva poi scollinare in  Svizzera. 

L’associazione ambientalista aggiunge: ‘’Ora tutto sembra saltato e si rischia soltanto di portare a casa un disastro, anche ambientale’’.

Nei giorni scorsi in municipio state notificate le ingiunzioni per il pagamento di sanzioni amministrative: quella dell’Agenzia delle dogane (48.200 euro) e quella della Provincia (11.500 euro).

Il tracciato, ricordiamo, era stato messo sotto sequestro dalla magistratura. 

Per quest’opera l’amministrazione comunale aveva avuto accesso a fondi europei  Interreg per 1,4 milioni. Somme che dovrebbero essere liquidate solo a rendicontazione dell’opera, che rischia di non essere ultimata entro la scadenza prevista.

Resta aperta l’indagine penale per reati ambientali, per un tracciato che viene contestato perché sarebbe stato realizzato in difformità rispetto al progetto autorizzato.  Al Tribunale amministrativo regionale pende anche il ricorso del Comune di Macugnaga che si è visto bloccare la variante d’opera in sanatoria dalla Soprintendenza. 

Renato Balducci

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