Le tradizioni chiamano, la gente risponde. Sono accorsi in massa nei giorni scorsi a Craveggia per la giornata organizzata dall’associazione culturale Valle dei Bagni Onlus, da sempre impegnata nella valorizzazione e conservazione delle tradizioni e del territorio vigezzino: domenica 4 agosto, nel pomeriggio, ha inaugurato due mostre e presentato il libro dedicato all’Impresa Umberto Girola.
Conosciuta in Ossola per le grandi opere legate al campo idroelettrico realizzate ad inizio del secolo scorso, negli anni ‘30 progettò e realizzò una mastodontica teleferica che metteva in collegamento due località appartenenti al comune di Craveggia, ovvero Fondomonfracchio e la Siberia, posta nella piana della Valle Vigezzo , oltrepassando le schegge di Moino all’interno di una galleria che custodiva il cuore pulsante dell’impianto stesso, il tutto al fine di procurarsi i legnami necessari ai cantieri sparsi sul territorio. Questa incredibile opera, progettata dai tecnici della Girola e realizzata con grandi fatiche lungo un percorso privo di strade d’accesso, non solo è stata un’incredibile opera di ingegneria eseguita da una grande impresa, ma ha rappresentato un fonte importante di sostentamento per tante famiglie e tolto la Valle dei Bagni da quell’isolamento forzato causato dalla mancanza di una strada d’accesso.
Il libro, presentato nella chiesa di Santa Marta, è frutto del lavoro e dell’approfondita ricerca dell’architetto Marianna Uttini ed è stato realizzato con la collaborazione di Mario de Ambrosis, Davide Allesina, Silvia Samonini e Riccardo Giana, sotto la guida della presidente dell’associazione Lora Gubetta. La pubblicazione, oltre a ripercorrere la storia di questa valorosa impresa in Ossola, approfondire in modo particolare il tema della teleferica, opera di cui si stavano perdendo tracce e memorie, raccontandone storia della nascita, aspetti tecnici e curiose storie ed aneddoti ad essa legati. Sono poi state inaugurate due mostre fotografiche inerenti la teleferica della Valle dei Bagni e la realizzazione delle più note dighe e centrali idroelettriche ossolane ed è stato aperto – ed è ancora visitabile - un laboratorio tecnico dove le mani di Mario De Ambrosis hanno saputo riprodurre, con estrema fedeltà, le parti più significative dei meccanismi che muovevano l’impianto a fune e dove un video realizzato grazie al prezioso aiuto di Aurelio Montanari permetterà al visitatore di ripercorrere visivamente il tracciato della teleferica.