‘’Siamo in attesa di conoscerne l'esito della Conferenza dei servizi che si è tenuta il 2 luglio e che doveva esprimere il parere definitivo, con eventuali prescrizioni da parte degli enti ma anche rilasciare o rigettare il provvedimento finale autorizzativo’’. Questa la risposta data dall’amministrazione comunale alla interrogazione fatta dalla minoranza sulla cava dismessa di Fontaverde, alla Pianasca, sulle pendici del monte San Giacomo, sopra Viilladossola.
Il gruppo Uniti per Villa aveva scritto all’amministrazione per conoscere la situazione della cava, ormai inutilizzata da tempo. Nel maggio 2024, la minoranza chiedeva lumi sulla cava ricevendo notizia che l’attività era stata interrotta dopo che ‘’un’indagine di mercato per l’individuazione di eventuali operatori economici interessati a proseguire l’attività di cava non ha dato esito positivo”.
Da qui la conferma che la società Gemma, proprietaria della cava, avrebbe dovuto presentare il progetto di variante al recupero ambientale. Gemma, con un capitale di 11 mila euro, è di proprietà al cento per cento di Eca, società che ha sede in via Fabbri 42 a Villadossola.
‘’Ad oltre un anno – scriveva il gruppo di minoranza – vorremmo sapere se è stato presentato il progetto di variante al recupero ambientale, se sono stati realizzati interventi per il recupero ambientale e la messa in sicurezza dell’area interessata’’.
La riposta dell’amministrazione è arrivata pochi giorni fa nella quale ha rimarcato come la società Gemma aveva presentato un’istanza chiedendo l’autorizzazione alla realizzazione del progetto di recupero ambientale della cava e che dopo l’esito positivo della verifica di esclusione dalla Via, erano stati avviati gli adempimenti istruttori finalizzati al rilascio dell’autorizzazione’’.
Un iter che è dunque arrivato all’ultima conferenza dei servizi d’inizio mese.