Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei musei della rete Amossola, una costellazione di quaranta realtà culturali distribuite nelle valli dell’Ossola. Dopo aver attraversato le prime tappe di questo itinerario diffuso, ci addentriamo ora nella Valle Antigorio, dove piccoli musei, testimonianze architettoniche e raccolte private raccontano storie di montagna, lavoro, spiritualità e resistenza.
A Goglio di Baceno, in un edificio che un tempo ospitava la stazione di partenza della funivia Enel per l’Alpe Devero, si trova oggi il Museo della Funivia, un luogo dove tecnologia e memoria storica si intrecciano. Qui si rievoca non solo la storia dell’impianto di risalita, ma anche una pagina dolorosa della lotta partigiana, quando nel 1944 quattro giovani furono catturati e uccisi nel tentativo di fuga a bordo della funivia. La cabina originale, i documenti e le testimonianze danno voce a un passato che ancora commuove.
(Frazione Goglio di Baceno – Comune di Baceno, tel. 0324 62018, cell. 329 2504696 – visitabile solo su prenotazione)
A poca distanza, nel borgo di Croveo, la Casa del Cappellano "Don Amedeo Ruscetta" offre uno spaccato di vita rurale e spirituale. Questa robusta abitazione del 1607, recentemente restaurata, custodisce utensili, suppellettili e arredi legati alla civiltà contadina, insieme a una preziosa collezione di abiti e oggetti legati alle feste religiose. Al piano superiore, lo sguardo si posa sugli abiti tradizionali femminili e sulle “cavagnette”, colorate composizioni che un tempo sfilavano in processione.
(Via Buglio 21, Croveo di Baceno – tel. 0324 62018, cell. 340 0913227 – aperto tutti i giorni in luglio e agosto tranne il lunedì dalle 14.00 alle 18.00, il resto dell’anno su prenotazione)
Sempre a Croveo, è possibile visitare anche il Vecchio Torchio, un piccolo edificio ottocentesco dove si possono ammirare antichi macchinari per la lavorazione delle noci e della canapa. Una testimonianza concreta del lavoro manuale e della sapienza artigiana che ha sostenuto per secoli la vita nelle valli alpine.
(Frazione Croveo di Baceno – tel. 0324 62018, cell. 340 0913227 – aperto in luglio e agosto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 14.00 alle 18.00, il resto dell’anno su prenotazione)
Tappa imprescindibile è poi la Chiesa di San Gaudenzio a Baceno, riconosciuta come monumento nazionale. L’edificio, frutto di stratificazioni architettoniche che attraversano i secoli, si distingue per l’imponente facciata romanica e la storia millenaria che custodisce. Visitandola, si ha la sensazione di attraversare il tempo, dalla prima cappella dell’XI secolo fino agli ampliamenti gotici e barocchi.
(Via Marconi 51, Baceno – tel. 0324 62023, cell. 342 8012509 – aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19 in estate, chiusa durante le celebrazioni religiose)
A Premia, in un edificio in pietra che fu un tempo sede municipale e scuola, il Museo Mineralogico Don Giovanni Bonomo espone oltre 3000 esemplari raccolti dal parroco che dà il nome alla struttura. Il percorso si snoda tra le meraviglie geologiche delle valli ossolane, offrendo anche uno spazio dedicato alle celebri ceramiche di Premia.
(Via Casa Francesco, Premia – tel. 0324 62021, cell. 328 6332644 – aperto in luglio e agosto tutti i giorni dalle 16.00 alle 18.00; visite su prenotazione per gruppi).
Infine, a Viceno di Crodo, la Casa Museo della Montagna accoglie i visitatori con la calda semplicità di una casa contadina del secolo scorso. La cucina con il camino, la camera da letto e la cantina sono arredate con oggetti autentici, mentre una sala è dedicata agli antichi costumi e agli strumenti della vita di montagna. Un luogo nato per volontà di alcuni abitanti, desiderosi di preservare la memoria del quotidiano.
(Frazione Viceno di Crodo – cell. 328 3826092 – aperto a giugno e settembre sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-18.00; in luglio e agosto martedì 10.00-12.00, giovedì 16.00-18.00, sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.00-18.00)
Ogni museo racconta una storia diversa, ma tutti hanno in comune la volontà di mantenere vivo il legame con il territorio e le sue radici. Prima di partire per la visita, è sempre consigliabile contattare direttamente le strutture per conferma degli orari di apertura e per aggiornamento circa le modalità di accesso.