Nel vasto programma dell'80° anniversario della Repubblica dell'Ossola promosso dal comune di Domodossola, il Museo della Resistenza "Alfredo Di Dio" di Ornavasso - con il sostegno della Fivl (Federazione Nazionale Volontari della Libertà), con il patrocinio dell'istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti" di Torino, dell'istituto storico della resistenza e della società contemporanea "Piero Fornara" di Novara e Verbano Cusio Ossola, in collaborazione con Ars.Uni.Vco - organizza un incontro sul comandante Alfredo Di Dio, protagonista nella liberazione dell'Ossola.
Mercoledì 18 settembre alle 17.30, presso la biblioteca comunale Gianfranco Contini di Domodossola, avrà luogo la presentazione del libro "Il mio Comandante Alfredo Di Dio".
Questo volume è stato promosso dalla Federazione Italiana Volontari della Libertà e realizzato nell'ambito dei progetti divulgativi sostenuti dal ministero della difesa. Dagli ultimi documenti ritrovati dalle scrittrici Grazia Vona e Margherita Zucchi, dopo ottant'anni emerge una lettura inedita sulla Resistenza e sulla Repubblica Partigiana dell'Ossola.
Con i saluti delle autorità, alcuni allievi del liceo Spezia leggeranno qualche brano scritto dal compianto professor Pier Antonio Ragozza, consigliere qualificato di diritto internazionale dei conflitti armati; quindi verrà presentato il libro dal professor Alfredo Canavero, già professore di storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano, dove ha diretto il centro per gli studi di politica estera e opinione pubblica, e già segretario generale della commissione di storia delle relazioni internazionali.
Interverranno le autrici studiose di storia, Grazia Vona e Margherita Zucchi, con Carlo Fedeli, giovane storico militare che ha collaborato alla stesura di alcune parti tecniche, ed Elena Mastretta, direttrice scientifica dell'Isrn "Piero Fornara" di Novara e Verbano Cusio Ossola.
Il titolo "Il mio comandante" è stato scelto perché così lo chiamava Giorgio Buridan, il giovane commissario di guerra del partito d'azione; e così Mario Greppi, del partito socialista, che si vantava con il padre Antonio Greppi per la predilezione di Alfredo Di Dio nei suoi confronti: i due giovani furono inviati da Ferruccio Parri presso la Formazione Valtoce.
Seguire Alfredo Di Dio dalla nascita alla morte significa partire dalla Sicilia, suo paese natale, per arrivare al nord nella Pianura padana, dove trascorse l'adolescenza, per giungere alle Alpi Lepontine; significa partire da Palermo, la città natale di Alfredo (1920) e del più giovane fratello Antonio (1922), arrivare a Cremona, la città di adozione, degli studi classici e dell'università a Pavia; poi a Modena per l'accademia militare, da cui i fratelli Di Dio escono come tenenti in servizio permanente. Ben presto arriva l'8 settembre 1943, che determina per i due fratelli la scelta, che fu di Resistenza. Si chiamarono fratelli Diala, (Di Dio, Alfredo più Antonio). Fu l'Ossola a raccogliere la loro testimonianza di lotta per la liberazione, ispirata a principi dalle radici profonde nell'educazione al dovere, attraverso una limpida religiosità cristiana.
Questa pubblicazione, a ottant'anni dalla morte dei due giovani, vuole essere restituzione di memoria e allo stesso tempo strumento di conoscenza. Un itinerario sulle tappe nei luoghi segnati da tragiche lapidi; raccogliendo testimonianze scritte e orali, documenti editi e inediti, seguendo tracce non solo ufficiali, ma quelle lasciate nelle assidue frequentazioni e negli incontri brevi, casuali, quando tra gli umani scatta l'attenzione e la fiducia reciproca.
Una biografia deve tener conto del periodo storico a cui si riferisce, poiché esso determina la qualità delle relazioni: scrivere la vita di Alfredo Di Dio vuol dire comporre la cornice storico-temporale nella quale si sviluppano le relazioni interpersonali e, per lui militare, si traccia l'identità dei nemici nazifascisti e la conseguente Resistenza alla dittatura, non senza evidenziare le contraddizioni interne ed i contrasti tra le formazioni partigiane, che non riducono il valore della Resistenza, anzi consentono di conoscerne la complessità e di approfondire le diversità culturali e ideali che la compongono.
Alfredo Di Dio è comandante di una formazione autonoma, voluta espressamente libera da ingerenze di partiti politici, ad orientamento cattolico, ma di essa facevano parte anche azionisti e socialisti. Questo significa disegnare un perimetro di valori etici e di regole militari entro il quale il comandante prende, consultando i suoi 'soldati', le decisioni ed orienta l'azione bellica resistenziale, senza cedimenti né indulgenza verso chi mostrava tendenza a strumentalizzare la ribellione per trasformarla in rivoluzione.
Il libro che parla di storia locale, guardando alla dimensione internazionale del conflitto, ha impegnato le scrittrici in quattro anni di studi e di ricerche svolte in numerosi archivi, per giungere ad un saggio di più di 300 pagine, edite da Lampi di Stampa, una casa editrice novarese del gruppo editoriale Messaggerie Italiane. La Fivl ha sostenuto la pubblicazione e il vicepresidente nazionale Paolo Rossetti interverrà sulla presenza della federazione nella valorizzazione della memoria storica. La copertina è stata disegnata da Elisa Seitzinger e rievoca i colori della Formazione Valtoce con la stelletta militare ed i lanci degli alleati: un ramo di quercia definisce la giustizia, la rettitudine morale, e insieme la forza e il coraggio del comandante Alfredo Di Dio.