La Legge di Bilancio 2025, recentemente presentata dal governo guidato dalla premier Meloni, prevede tagli significativi agli enti locali e alle regioni, per un totale di oltre 4 miliardi nel triennio. Già nel 2025, si stima un impatto di 570 milioni, di cui 140 a carico di Comuni e Province. Se consideriamo anche la “rimodulazione dei finanziamenti per le spese di investimento”, come definita dal ministero dell’Economia, il deficit previsto per il 2025 raggiunge i 1,6 miliardi.
Questi tagli si sommano a una serie di riduzioni nei fondi destinati a importanti iniziative: il fondo per le piccole opere comunali subirà un notevole taglio, mentre i contributi per la rigenerazione urbana e per la progettazione verranno ridimensionati.
Il "Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare" e il fondo per gli investimenti comunali saranno anch'essi fortemente decurtati, con una forte previsione in diminuzione così come il fondo per la manutenzione delle opere pubbliche colpite da infiltrazioni mafiose, il finanziamento per la progettazione di progetti di sicurezza per edifici pubblici, ed infine Il fondo per la progettazione di infrastrutture prioritarie subirà una contrazione con tagli di 20 milioni nel 2025 e 30 nel 2026.
Inoltre, nel campo delle assunzioni le pubbliche amministrazioni potranno sostituire, nel 2025, solo il 75% del personale che andrà in pensione nel 2024.
Tutto questo si traduce in meno risorse per Comuni e Province e meno possibilità di avere bilanci che rispondano alle esigenze di servizi pubblici efficienti per i cittadini.
E’ troppo facile fare cassa con i tagli ai Comuni e alle Province.
È fondamentale che la Provincia del Vco e tutti i Sindaci si uniscano per opporsi a queste misure che limiteranno le capacità di spese e investimenti. Una mobilitazione che deve porsi l'obiettivo di ottenere che, nel corso dell'iter parlamentare, la legge venga cambiata radicalmente su questi punti.