Stavano tornando a casa dalla Svizzera, dopo una giornata di lavoro. L’11 novembre del 1993 morirono tragicamente nella galleria di Olgia, poco dopo il confine di Camedo tre giovani frontalieri. L'auto con a bordo Alberto Bergamaschi, la fidanzata Catherine Zurbriggen e il fratello di Alberto, Diego, venne colpita in pieno da un masso staccatosi dalla galleria di Olgia. I tre non ebbero scampo. Si parlò subito di tragedia annunciata, di una vera e propria "spada di Damocle”che pendeva sul capo dei frontalieri in transito.
La domenica di Pasqua, il 1 aprile del 2018, un’altra tragedia: Marco Brignoli (55 anni) ed Elena Maria Scolari (53), morirono sepolti nella loro auto sotto la frana che li investì mentre dal Ticino erano diretti a Re.
“Oggi 31 anni fa morivano tragicamente tre giovani frontalieri. Oggi dobbiamo ricordarli e onorarli continuando a pretendere che si continui a lavorare per la sicurezza sulle strade dei frontalieri e non solo perché i frontalieri e coloro che hanno perso qualcuno per colpa dell' incuria e dell'assenza di chi a tutti i livelli doveva controllare la sicurezza sulle strade non lo ha fatto e ha giocato con la vita degli utenti delle strade” le parole di Antonio Locatelli, portavoce storico dei frontalieri. “Dobbiamo continuare a sorvegliare e chiedere sicurezza per essere certi che Diego , Alberto, Catherine, Elena e Marco non siano morti invano”.