‘’Non sapendo come uscirne, falliti i tentativi di ottenere autorizzazioni a sanatoria delle opere difformi o mai assentite, il Comune di Macugnaga tenta la via giudiziaria, ossia si attesta sull'ultima linea difensiva che l'ordinamento gli concede’’. Così scrive sul suo sito Italia Nostra Vco, dopo la notizia che il comune d Macugnaga ricorrerà al Consiglio di Stato per la pista di mountain bike che sale al Moro. L'opera, poi sequestrata, era stata finanziata con 1,4 milioni di fondi europei Interreg.
Aggiunge Italia Nostra: ‘’Rimangono per ora i guai, la inutile ferita aperta sul versante, difficilmente rimarginabile e ciò per un'opera molto discutibile quale era quella ciclovia alpina di cui forse non se ne sentiva il bisogno’’.
Come è noto l’amministrazione di Macugnaga ha fatto ricorso al Consiglio di Stato dopo che il Tar del Piemonte aveva rigettato il precedente ricorso contro gli atti della Soprintendenza e dell’Agenzia delle Dogane. Una vicenda che, ad oggi , ha impedito al Comune di completare la pista tra Staffa e il Monte Moro.
Infatti la pista era stata sequestrata nel maggio 2023 quando la Finanza mise i sigilli per difformità rispetto al progetto autorizzato, contestando anche il mancato permesso chiesto all’Amministrazione delle Dogane per poterla collegare con la confinante valle di Saas, nel territorio del Canton Vallese.