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Attualità | 17 giugno 2025, 19:10

Il Treno dei Bimbi tra passato e futuro: l’ultima speranza per salvare 60 anni di storia

Un appello condiviso, un raduno carico di emozioni e la determinazione dei volontari per garantire un domani al villaggio simbolo di Osso di Croveo, oggi a rischio dopo l’addio dei frati cappuccini

Il Treno dei Bimbi tra passato e futuro: l’ultima speranza per salvare 60 anni di storia

Un lumicino in fondo al tunnel continua a brillare per il futuro del Treno dei Bimbi di Osso di Croveo, villaggio simbolico e cuore pulsante di una storia lunga quasi sessant’anni. Venerdì 13 giugno è iniziata ufficialmente la 59ª stagione estiva di questa struttura unica, che si concluderà il prossimo 7 settembre. Ma il futuro resta incerto.

A lanciare un appello comune, nei giorni scorsi, è stato Padre Claudio Passavanti, economo e rappresentante legale dei frati cappuccini, durante la presentazione del libro "Centro Opere Cappuccina – La fine di un sogno?" scritto da Antonio e Luca Ciurleo. L’incontro si è tenuto alla Cappuccina di Domodossola, luogo che i frati dovranno abbandonare entro la fine di agosto, portando con sé la chiusura di tutte le opere connesse, compreso il Treno dei Bimbi.

Nata nel 1966 per volontà di Padre Michelangelo, la struttura è sempre stata gestita dai frati cappuccini, diventando un punto di riferimento per generazioni di bambini e famiglie. Oggi, però, rischia di rimanere senza guida. Per questo motivo, Padre Claudio trascorrerà l’estate proprio a Osso di Croveo, nella storica colonia, per cercare – insieme ai volontari – una soluzione concreta che possa garantire un futuro a questo luogo magico, simbolo di accoglienza, natura e memoria collettiva.

Nel frattempo, il 21 e 22 giugno, ci sarà un raduno speciale: gli ex ragazzi della Casa del Fanciullo si ritroveranno per un weekend tra i vagoni – un tempo dismessi, oggi ristrutturati – del villaggio. Un gesto simbolico, voluto e organizzato da Germano Bacchetta, per rivivere i luoghi dell’infanzia e sostenere la causa con una testimonianza concreta d’amore e gratitudine.

“Sarà un momento di grande condivisione tra ricordi indelebili – scrive Bacchetta – un segno tangibile per non disperdere quanto costruito con dedizione e sacrificio dai frati e dai tanti volontari che hanno fatto la storia di questo villaggio straordinario.”

Redazione

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