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Cronaca | 29 luglio 2025, 17:30

La doppia tragedia che ha scosso Vco e Novara: nove vittime in dodici giorni sulle autostrade italiane

Due incidenti drammatici che mettono ancora una volta sotto la lente la sicurezza sulle strade, con un bilancio di vite spezzate e un monito a non abbassare la guardia

La doppia tragedia che ha scosso Vco e Novara: nove vittime in dodici giorni sulle autostrade italiane

Due eventi lontani nello spazio, ma drammaticamente simili nella sostanza. A distanza di dodici giorni, le province del Verbano Cusio Ossola e di Novara piangono nove persone morte in circostanze strazianti, accomunate da un’unica, brutale costante: la strada.

Il primo incidente è avvenuto il 15 luglio sull’autostrada A1, all’interno della galleria di Base tra Barberino del Mugello e Calenzano. Una Fiat Panda, improvvisamente ferma in carreggiata, viene centrata da un mezzo pesante. In auto, un’intera famiglia di Gravellona Toce: Mauro Visconti, 69 anni, sua moglie Nydia Albuquerque, 65 anni, la figlia Silvana Visconti, 37 anni, la piccola Summer di appena 4 anni, e Carla Stephany Visconti, sorella di Silvana. Cinque vite, più quella del loro cagnolino, spezzate in pochi secondi. 

Il secondo schianto domenica 27 luglio, lungo l’A4, tra Novara Est e Marcallo Mesero. Quattro amici, due coppie, tutti residenti a Novara, viaggiavano insieme: Mario Paglino e Gianni Grossi, noti a livello internazionale per il loro lavoro con le Barbie da collezione, e Valerio Amodio Giurni con la moglie Silvia Moramarco. La loro auto si è trovata davanti, all’improvviso, un veicolo contromano guidato da un anziano di 82 anni, Egidio Ceriano di Cerano. L’impatto ha provocato la morte di tutti i passeggeri, ad eccezione di Silvia, che si trova ora in condizioni critiche presso l’ospedale Niguarda di Milano. Dopo un primo intervento chirurgico, sono previsti ulteriori trattamenti a causa delle numerose fratture riportate. Anche ieri, lunedì, Silvia è rimasta intubata in terapia intensiva, con condizioni stabili ma prognosi riservata.

Questi due episodi si inseriscono in un contesto più ampio che riguarda la sicurezza stradale nel nostro Paese. Sebbene nel 2024 il numero complessivo delle persone decedute in incidenti stradali abbia mostrato un lieve calo rispetto all’anno precedente, la situazione resta preoccupante. Il numero totale degli incidenti e dei feriti, infatti, è aumentato, indicando che il rischio sulle nostre strade non è affatto scomparso.

L’incidente lungo l’A4, causato dall’ingresso contromano del veicolo guidato da un anziano di 82 anni, non è un caso isolato. Nel solo primo semestre del 2025, l’Osservatorio Asaps-Sapidata ha registrato ben 56 episodi di guida contromano, di cui 20 avvenuti su autostrade e superstrade, con un bilancio di cinque vittime (che diventano nove con quelle dello schianto sulla A4) e oltre cento feriti. 

Questi dati e queste storie ci ricordano come la sicurezza stradale resti una sfida quotidiana e complessa, che richiede attenzione costante, responsabilità e prevenzione. Il progresso nella sicurezza stradale ha certamente ridotto molti pericoli, ma non può cancellare completamente l’imprevedibilità della guida e l’incertezza delle scelte umane. La prevenzione rimane una sfida quotidiana che richiede consapevolezza e responsabilità da parte di tutti.

Alessio Finazzi

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