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Cronaca | 13 settembre 2025, 15:31

Truffe telefoniche e telematiche, nel Vco colpite diverse persone, tra cui una donna raggirata per quasi 30mila euro

La Polizia recupera parte della somma e mette in guardia i cittadini: “Attenzione alle chiamate che sembrano provenire da forze dell’ordine o Poste Italiane”

Truffe telefoniche e telematiche, nel Vco colpite diverse persone, tra cui una donna raggirata per quasi 30mila euro

Negli ultimi giorni a Verbania e in diverse località della provincia si sono verificati nuovi episodi di truffe ai danni di cittadini, molti dei quali anziani, insieme a numerosi tentativi fortunatamente non andati a segno grazie alla prontezza delle vittime. La Questura di Verbania segnala la diffusione di una tecnica particolarmente insidiosa, una combinazione tra truffa telefonica e digitale, che sfrutta l’immagine delle istituzioni per carpire la fiducia delle persone.

Come agiscono i truffatori

La modalità ricorda le già note telefonate di falsi carabinieri, poliziotti o avvocati che chiedono denaro per incidenti o spese sanitarie urgenti. In questo caso, però, i malviventi utilizzano sistemi tecnologici in grado di “clonare” i numeri di telefono delle forze dell’ordine o di Poste Italiane. Sul display della vittima compare così un numero apparentemente autentico, inducendo la persona a fidarsi.

Spacciandosi per funzionari della Polizia Postale o comandanti dei Carabinieri, i truffatori spaventano i malcapitati con racconti di operazioni sospette sui loro conti correnti e li convincono a trasferire somme ingenti su conti “sicuri”, in realtà intestati agli stessi criminali.

Il caso: 30mila euro sottratti a una donna

Una delle truffe più recenti ha avuto come vittima una donna del Vco. Tutto è iniziato con un sms dal sedicente “Servizio antifrode Poste Info”, che la invitava a proteggere il conto corrente cliccando su un link. Da lì è stata messa in contatto con un falso funzionario della Polizia Postale che, con tono rassicurante, le ha consigliato di effettuare un bonifico urgente per mettere al sicuro i suoi risparmi.

Poco dopo, la vittima è stata richiamata da un presunto maresciallo dei Carabinieri, con tanto di numero fisso apparentemente riconducibile a un comando provinciale. Convinta dall’autorevolezza delle voci e dal fatto che i numeri risultassero reali su internet, la donna ha seguito le istruzioni dei malviventi per oltre quattro ore, sempre al telefono, senza la possibilità di contattare familiari o amici. In questo arco di tempo ha svuotato i propri conti con bonifici e ricariche postepay per quasi 30mila euro.

L’intervento della Polizia

Solo l’allarme lanciato da un congiunto, preoccupato perché non riusciva a contattarla, ha permesso alla Polizia di Stato di intervenire. Grazie alla geolocalizzazione, gli agenti hanno raggiunto la donna e, in collaborazione con gli uffici antifrode di Poste Italiane e di un istituto di credito, sono riusciti a bloccare e recuperare circa 21mila euro. Una parte della somma, purtroppo, era già stata prelevata dai truffatori attraverso sportelli postali fuori regione. Sono in corso indagini per risalire agli autori e ai conti correnti utilizzati.

La tecnica dello Spoofing

Questa truffa, nota come Spoofing, si sta diffondendo rapidamente. Il termine, che in inglese significa “parodia”, indica proprio l’azione di mascherare l’identità del chiamante. Con applicazioni facilmente reperibili online, i criminali riescono a far comparire sui telefoni delle vittime numeri di uffici reali, inducendo così un falso senso di sicurezza e spingendo i cittadini a collaborare.

Una volta stabilito il contatto, i truffatori si fingono membri delle forze dell’ordine o di istituzioni autorevoli, arrivando a chiedere informazioni bancarie riservate o trasferimenti immediati di denaro.

I consigli della Questura

Per prevenire episodi di Spoofing, la Questura di Verbania raccomanda ai cittadini alcune semplici regole di prudenza:

Non fornire mai dati sensibili al telefono: nessun ente ufficiale chiede numeri di conto, PIN o credenziali via chiamata.

In caso di dubbio, interrompere la comunicazione e richiamare il numero dell’ente digitandolo manualmente, verificando sul sito ufficiale.

Non eseguire mai bonifici o trasferimenti immediati a seguito di richieste telefoniche urgenti.

Se si sospetta di essere stati vittima di una truffa, è fondamentale agire subito: interrompere la chiamata, contattare una persona fidata, avvisare l’istituto di credito per bloccare eventuali transazioni e informare immediatamente le forze dell’ordine, anche recandosi di persona presso il commissariato più vicino.

La raccomandazione finale

La Polizia ribadisce che la vigilanza dei cittadini e la collaborazione con le forze dell’ordine sono strumenti essenziali per contrastare queste truffe sempre più sofisticate. L’informazione e la consapevolezza restano le armi migliori per difendersi da chi sfrutta la tecnologia per colpire le persone più vulnerabili.

Redazione

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