La cattiva abitudine di effettuare attività venatoria in orari notturni in quanto la selvaggina risulta essere più vulnerabile anche grazie a strumentazioni ottiche che permettono di scovare e colpire selvatici nel pieno dell'oscurità è costato caro a due cacciatori.
È stata una pattuglia della polizia provinciale molto attenta a queste azioni illecite ad intercettare nella notte due cacciatori nella campagna di Mergozzo, lungo la pista ciclabile, zona solitamente frequentata in orari notturni da cervi e cinghiali. Gli agenti insospettiti da uno strano movimento di un veicolo fuoristrada hanno sorpreso due individui che con strumento di osservazione notturna dopo essere stati fermati per un controllo, giustificavano la loro presenza in zona per l'individuazione di selvatici da poter cacciare nella giornata successiva in cui era consentito il prelievo selettivo alla specie cervo.
Da un controllo del veicolo fuoristrada utilizzato dai due soggetti fermati, gli agenti hanno notato che vi era a bordo un fodero di un fucile ma risultava mancante l'arma che avrebbe dovuto essere lì riposta. Alla richiesta di tale mancanza i soggetti asserivano che fosse ancora a casa e che la loro presenza in zona anticipava solamente la giornata di caccia quando sarebbero poi andati a recuperare le armi a casa. Gli agenti hanno finto di credere alla versione fornita dai fermati e dopo averli identificati hanno lasciato che i due soggetti si dileguassero a bordo del veicolo. La pattuglia ha subito pensato che la versione fornita dai controllati non fosse credibile e cosi hanno ispezionato attentamente la zona boscata dove i due soggetti erano stati fermati per il controllo. La polizia provinciale ha infatti rinvenuto abbandonato nel bosco una carabina tipo basculante con il colpo in canna e con un’ottica di puntamento per la visione notturna.
Il sospetto degli agenti trovava quindi la conferma: accortisi dell'arrivo della polizia provinciale i due soggetti in tutta fretta abbandonavano sul posto l'arma nel vano tentativo di evitare responsabilità sull'azione illecita che stavano effettuando. Da un proseguo dell'ispezione sono state rinvenute delle cartucce e dei bossoli che erano stati in tutta fretta lasciati nel bosco. Dal successivo accertamento l'arma risultava intestata ad uno dei due soggetti fermati. È così scattata una denuncia all'autorità giudiziaria per la violazione di carattere penale, abbandono e mancata custodia di un arma da caccia, carica, a carico dei due soggetti identificati, oltre alla contestazioni di carattere amministrativo in violazioni alle norme sulla caccia. L'arma e le munizioni sono state oggetto di sequestro e andranno confiscate come i termini di legge prevedono. La polizia provinciale trasmetterà gli atti dovuti agli organi competenti per l'applicazione della sospensione della licenza di porto d'armi per uso caccia così come previsto dal Testo unico di pubblica sicurezza (Tulps) previsto per il reato commesso.
"Il diffondersi di strumentazioni ottiche per la visione notturna negli ultimi anni ha fatto registrare un aumento delle segnalazioni di spari in orari vietati, azioni che denotano comportamenti poco legali e che per responsabilità di un numero di cacciatori disonesti compromettono la figura di tutti coloro, la maggioranza, che seguono scrupolosamente le norme previste per una pratica corretta dell'attività venatoria. Azioni che pongono anche di fronte ad un effettivo rischio per l'incolumità pubblica che con spari nell'oscurità, con strumenti a volte di scarsa qualità, non esulano da possibili incidenti a persone e cose soprattutto nelle vicinanze di zone urbanizzate" fanno sapere dalla polizia provinciale.














