A Beura e zone limitrofe sta per iniziare la raccolta del mais destinato alla produzione dell'omonima polenta, mais che sarà lavorato presso il Mulino di Beura e dal quale si ricaverà la celebre farina da polenta, una farina integrale e dal sapore molto particolare.
"È stata una stagione medio-bassa dal punto di vista meteorologico – spiega Matteo Dell'Orsi a nome dell'azienda famigliare che gestisce il Mulino di Beura – Il clima molto secco ha inciso sullo sviluppo del mais e soltanto a raccolta conclusa si potrà davvero capire quale sarà la qualità e la quantità".
Ma il meteo non è l’unica variabile a influenzare la resa: "Un problema rilevante è quello della fauna selvatica – aggiunge –. In primavera i corvi beccano i semi appena seminati, costringendo spesso a reimpiantare, mentre durante la stagione cinghiali, cervi e caprioli devastano i campi o ne compromettono la maturazione".
Soltanto una volta selezionato e stoccato il raccolto si potrà avere una quantificazione precisa della resa. Come sempre, il mais sarà macinato a freddo, essiccato fino a raggiungere un’umidità inferiore al 15% e quindi conservato sottovuoto. Polenta ma non solo, perché il Mulino di Beura affida una parte delle farine ad aziende terze, le quali producono anche le gallette e i “cornetti”, una sorta di patatine ottenute da estrusi di mais e acqua.
Si tratta di una produzione di nicchia, che però incontra un forte apprezzamento: il raccolto di settembre copre la domanda fino a luglio e agosto, quando le scorte si esauriscono. Un segnale positivo che incoraggia a proseguire sulla strada della qualità e della valorizzazione del territorio.
Il prossimo anno segnerà inoltre un passaggio importante: il giovane Matteo Dell'Orsi prenderà ufficialmente le redini dell’azienda, con l’obiettivo di mantenere vivo l’interesse per la polenta di Beura e di programmare nuove iniziative capaci di rafforzarne il legame con la tradizione e al tempo stesso guardare al futuro.