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Domodossola | 19 settembre 2024, 09:30

"Il mio comandante Alfredo Di Dio": una storia inedita di Resistenza FOTO E VIDEO

Il libro di Grazia Vona e Margherita Zucchi è stato presentato ieri in biblioteca, in occasione delle celebrazioni per l'80° anniversario della Repubblica dell'Ossola

"Il mio comandante Alfredo Di Dio": una storia inedita di Resistenza FOTO E VIDEO

Nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre la biblioteca Contini di Domodossola ha ospitato la presentazione del libro “Il mio comandante Alfredo Di Dio”, la biografia del comandante della divisione Valtoce nella Resistenza ossolana, a cura di Grazia Vona e Margherita Zucchi. L’evento si inserisce nel vasto calendario di celebrazioni per l’80° anniversario della Repubblica dell’Ossola, promosso dal comune di Domodossola con il Museo della Resistenza di Ornavasso, Fivl, istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Torino, istituto storico della Resistenza e della società contemporanea Novara e Vco e Ars.Uni.Vco.

“Il mio comandante Alfredo Di Dio” è una rilettura inedita della storia non solo del comandante stesso, ma anche della Resistenza e della Repubblica partigiana dell’Ossola, nata grazie a nuovi documenti ritrovati dalle due autrici.

Il libro è stato dunque presentato dal professor Alfredo Canavero, già docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano, dove è stato direttore del centro per gli studi di politica estera e opinione pubblica e segretario generale della commissione di storia delle relazioni internazionale. Al suo fianco le due autrici, Grazia Vona e Margherita Zucchi, Carlo Fedeli, storico militare che ha contribuito alla stesura di alcune parti del volume, ed Elena Mastretta, direttrice scientifica dell’Isrn di Novara e Vco.

Tra i momenti più sentiti della serata, l’intervento degli studenti del liceo Spezia di Domodossola, che hanno letto alcuni brani del compianto professor Pier Antonio Ragozza, dirigente scolastico ed esperto storico. Nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre la biblioteca Contini di Domodossola ha ospitato la presentazione del libro “Il mio comandante Alfredo Di Dio”, la biografia del comandante della divisione Valtoce nella Resistenza ossolana, a cura di Grazia Vona e Margherita Zucchi. L’evento si inserisce nel vasto calendario di celebrazioni per l’80° anniversario della Repubblica dell’Ossola, promosso dal comune di Domodossola con il Museo della Resistenza di Ornavasso, Fivl, istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea di Torino, istituto storico della Resistenza e della società contemporanea Novara e Vco e Ars.Uni.Vco.

“Il mio comandante Alfredo Di Dio” è una rilettura inedita della storia non solo del comandante stesso, ma anche della Resistenza e della Repubblica partigiana dell’Ossola, nata grazie a nuovi documenti ritrovati dalle due autrici.

Il libro è stato dunque presentato dal professor Alfredo Canavero, già docente di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano, dove è stato direttore del centro per gli studi di politica estera e opinione pubblica e segretario generale della commissione di storia delle relazioni internazionale. Al suo fianco le due autrici, Grazia Vona e Margherita Zucchi, Carlo Fedeli, storico militare che ha contribuito alla stesura di alcune parti del volume, ed Elena Mastretta, direttrice scientifica dell’Isrn di Novara e Vco.

Tra i momenti più sentiti della serata, l’intervento degli studenti del liceo Spezia di Domodossola, che hanno letto alcuni brani del compianto professor Pier Antonio Ragozza, dirigente scolastico ed esperto storico.  

Letture degli allievi del Liceo Spezia di scritti del prof. Ragozza

Il volume segue il comandante Alfredo Di Dio in un lungo percorso, che da Palermo, la sua città natale, lo porta nella pianura Padana e poi sulle Alpi Lepontine, fino ad arrivare a Cremona, dove compie i suoi studi. E poi ancora a Modena per l’accademia militare, che frequenta con il fratello Antonio. Fino ad arrivare a quell’8 settembre 1943, che per i due fratelli significa una scelta importante: quella di prendere parte alla Resistenza. Ed è stata proprio l’Ossola ad accoglierli e a diventare testimone della loro lotta per la liberazione.

Questa pubblicazione, a ottant'anni dalla morte dei due giovani, vuole essere restituzione di memoria e allo stesso tempo strumento di conoscenza. Un itinerario sulle tappe nei luoghi segnati da tragiche lapidi; raccogliendo testimonianze scritte e orali, documenti editi e inediti, seguendo tracce non solo ufficiali, ma quelle lasciate nelle assidue frequentazioni e negli incontri brevi, casuali, quando tra gli umani scatta l'attenzione e la fiducia reciproca.

Redazione

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