Quanto spendono i comuni italiani per l’arredo urbano e l’assetto del territorio?
Lo dicono i bilanci comunali che hanno una voce di spesa dedicata proprio all’urbanistica e all’assetto del territorio. La statistica è stata fatta da Openpolis, la fondazione indipendente che promuove progetti per l’accesso alla informazioni pubbliche e per la partecipazione democratica.
Openpolis ha analizzato i bilanci dei comuni italiani relativi all'anno 2019 per verificare come e quante risorse utilizzano per la predisposizione e la realizzazione di politiche urbanistiche e la programmazione dell’assetto territoriale. ‘’In questa voce - spiega Openpolis - sono comprese le spese per la riqualificazione e l’arredo urbano, la manutenzione e il miglioramento degli spazi pubblici esistenti, come piazze e aree pedonali. In questa parte del bilancio sono inclusi inoltre gli investimenti per la pianificazione di nuove zone di insediamento, per la redazione di piani regolatori, urbanistici, di zona e per i regolamenti edilizi. In altre parole, le spese per la pianificazione e l’urbanistica nel territorio di competenza’’.
Se analizziamo i comuni del Verbano Cusio Ossola, i dieci comuni che più hanno investito, in base al numero degli abitanti, sul bilancio 2019 sono tutti montani o collinari.
Il primo è Re (Valle Vigezzo) con 550,04 euro per abitante. Dietro seguono Macugnaga (Anzasca) con 483,45 euro e Varzo (Valle Divedro) con 370,66. Seguono Vignone (Verbano) con 367,76 euro pro capite, Trasquera (Valle Divedro) con 313,28; Vanzone Con San Carlo (Valle Anzasca) 237,85; Caprezzo (Verbano) 226,87; Gurro (Cannobina) 208,92; Formazza (Valle Formazza) 189,5 e Antrona (Valle Antrona) 160,17.
Molto più bassi gli investimenti procapite messi a bilancio nel 2019 dai grossi centri del Verbano Cusio Ossola: Verbania 14,97 euro pro capite, Domodossola 11,09; Omegna 17,65.