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Turismo | 08 settembre 2021, 10:50

Aree protette, un altro fine settimana per prendersi cura di sé con l’adventure therapy

L’11 e 12 settembre all’alpe Veglia l’avventura diventa la chiave per migliorare il proprio benessere. Un’attività pilota per creare nuovi modelli turistici nelle località alpine

Aree protette, un altro fine settimana per prendersi cura di sé con l’adventure therapy

Questi due anni di pandemia hanno generato in molti di noi nuove paure, ansie e stress, tanto che a volte è difficile recuperare il giusto equilibrio fisico e mentale. Immergersi nella natura e accettare le sfide che pone può aiutare a migliorare il proprio benessere, mostrandoci di “potercela fare” nelle più svariate situazioni, incluse quelle soggettivamente più spaventose.

Dopo quello della scorsa settimana al Devero l’11 e 12 settembre, questa volta all'alpe Veglia, l’Ente Gestione delle Aree Protette dell’Ossola offre ad altre persone l’opportunità di dedicare due giorni a cimentarsi in diverse attività nella natura assieme alle Guide Alpine del parco e poi lavorare con esperti psicologi per trasferire i benefici di questa esperienza nella vita di ogni giorno. Un’occasione da non perdere per scoprire l’adventure therapy al solo costo di un weekend in rifugio, poiché le spese legate alle attività saranno sostenute dalle Aree Protette dell’Ossola nell’ambito del progetto Interreg Alpine Space HEALPS2.

I weekend rappresentano un’attività pilota del progetto Interreg Alpine Space HEALPS2, finalizzato allo sviluppo sostenibile delle regioni alpine per creare nuovi modelli turistici capaci di rafforzare la coesione, la resilienza e il tessuto economico delle comunità locali alpine.

Durante “L’avventura del benessere”, i partecipanti affronteranno le sfide dell’arrampicata, del trekking, dell’orientamento e degli esercizi di equilibrio, proveranno emozioni intense, rideranno insieme, dovranno fidarsi gli uni degli altri e prenderanno così consapevolezza dei propri limiti, delle proprie paure e delle proprie risorse. Il clima di empatia che nasce dalla condivisione delle attività, dei momenti di svago e di quelli di riflessione abbatterà il timore del giudizio, renderà più aperto il confronto con gli altri e con gli psicologi e consentirà a ciascuno di trovare nuovi modi per gestire anche le piccole e grandi difficoltà della vita quotidiana.

Le attività sperimentale di adventure therapy è proposta a un gruppo di 8 persone, perché l’esperienza possa essere più utile e gratificante per i partecipanti, il fine settimana del 4 e 5 settembre è stato dedicato alla fascia d’età tra i 18 e i 35 anni, mentre quello dell’11 e 12 settembre lo sarà a quella tra i 36 e i 55 anni.

Le attività sono adatte alle persone in buona salute nelle fasce di età indicate e non richiedono un particolare allenamento, con camminate di livello escursionistico e facili attività in parete (dal 3° al 5° grado). Per partecipare è necessario compilare modulo di iscrizione e attendere l’e-mail di conferma, in cui saranno forniti tutti gli ulteriori dettagli utili.

Maggiori informazioni su Healps 2 sul sito di progetto: www.alpine-space.eu/healps2 (in inglese) e su https://www.areeprotetteossola.it/it/conservazione-e-ricerca/progetti-in-corso/healps-2-alpine-space

Maggiori informazioni su “L’avventura del benessere” su areeprotettedellossola.it LAdventure Therapy

L’adventure therapy è una terapia outdoor che utilizza l’esperienza in natura per generare un duraturo cambiamento di modelli mentali e comportamenti. Questo approccio fa dell’esperienza in natura un’occasione di apprendimento sulle proprie risorse, sulle modalità in cui gestiamo le situazioni e sulle possibili alternative a comportamenti consolidati, che stimola il cambiamento di comportamenti finalizzato ad accrescere il proprio senso di autoefficacia e adeguatezza alle situazioni.

Gli elementi chiave dell’adventure therapy sono la natura, l’avventura, lo spazio di riflessione e le relazioni.

  1. La natura è il contesto le cui caratteristiche danno forma e unicità alle esperienze di adventure therapy.

  2. L’avventura si fonda su sfide che possono essere percepite come sicure o pericolose. Rischio e sicurezza fisica e psicologica sono concetti su cui fare leva e allo stesso tempo strumenti da calibrare per assicurare a un tempo il coinvolgimento emotivo e la possibilità di imparare da essa.

  3. Uno spazio di riflessione psicologicamente supportivo capace di stimolare la curiosità, l’esplorazione e la condivisione dei propri processi emotivi rappresenta l’elemento chiave per stimolare il cambiamento e trasferirlo nella quotidianità.

  4. Le relazioni e la condivisione delle esperienze e di specifiche condizioni ambientali con le guide, gli psicologi e gli altri partecipanti alimentano la fiducia e la cura reciproca, appagando le necessità di accettazione, inclusione ed appartenenza.




Redazione

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