Venerdì 17 settembre, giorno di apertura della manifestazione Slowfood "Cheese" a Bra, si è tenuta una conferenza dal titolo 'I selvatici sono tornati...' (https://cheese.slowfood.it/evento/i-selvatici-sono-tornati/ ).Tra i relatori anche l'allevatrice ossolana di capre Lina Leu.
“Questo argomento è diventato attuale e caro a Slowfood perché con il passare degli anni l'associazione ha visto alcuni dei suoi presidi ritrovarsi in gravi difficoltà perché colpiti da frequenti attacchi sia agli animali che alle coltivazioni proprio per la mancata gestione da parte dello stato di varie specie selvatiche, su tutto il territorio nazionale, isole comprese” spiega Gesine Otten, presidente del Comitato Salvaguardia Allevatori Vco, che attraverso un comunicato ha sintetizzato l'intervento dell'allevatrice ossolana.
Scrive Otten: “Lina Leu, membro del Comitato Salvaguardia Allevatori Vco, è intervenuta sul tema dei predatori, con letture interessanti e di toccante attualità, anche se tratte da un testo scientifico scritto dai più famosi lupologi (Boitani&Mech) già 15 anni fa.
Cita pezzi come questo: 'Stiamo per affrontare la sfida di dover gestire popolazioni lupine crescenti ed in espansione usando strumenti impopolari come zonazione, declassazione e controllo numerico', o 'Pretendere una crescita numerica incontrollata non è solo uno scopo di conservazione errato ma anche una tattica contro-produttiva, destinata a un fallimento a breve termine'. , '...che larghe fette delle nostre società abbiano acquisito una percezione della natura e delle sue dinamiche sempre più idealizzata e possibilmente distorta. In breve, il numero di persone che amano i lupi sono aumentate, ma il numero di coloro che comprendono il loro contesto ecologico probabilmente è diminuito. Dall'eccesso di uccisioni indiscriminate si è passati ad un eccessivo protezionismo'.
Rifacendosi al titolo dell'evento, l'allevatrice ha ricordato come le popolazioni autoctone e locali non abbiano in effetti perso le conoscenze necessarie per comprendere e sapersi giostrare all'interno degli equilibri naturali... ma che nelle popolazioni cittadine, estranee alle realtà rurali, queste conoscenze siano effettivamente venute meno.
Ha poi descritto la protezione assoluta dei carnivori portata avanti dall'Unione Europea da troppi decenni, come un ingiusto esperimento, troppo costoso e già fallito. Esperimento condotto senza il consenso delle 'cavie', cioè popolazioni rurali, animali domestici e lupi (rischio di 'estinzione genetica' per ibridazione) e basato su una serie di menzogne. Ha concluso con il vivo desiderio di un sano ritorno alla terra che permetterebbe sistemi di vita sostenibili e di vedere l'uomo come parte degli equilibri ecosistemici”.
Alla conferenza di venerdì sono intervenuti: Luca Battaglini, professore ordinario in Scienze delle produzioni animali per il territorio, presso l’Università di Torino; Mauro Ferri, veterinario e naturalista, membro del Consiglio direttivo del Gruppo Modenese Scienze Naturali; Sandra Invidiata, allevatrice e produttrice del Presidio della provola delle Madonie, Sicilia. Ha moderato l'incontro Roberta Billitteri, vice presidente di Slow Food Italia.