Aveva studiato al Collegio Mellerio Rosmini Cristian Favara, il 45enne ucciso dalla compagna sabato notte a Trapani.
Cristian era stato un interno negli ultimi anni del Collegio domese. Era la fine degli anni '80 e aveva frequentato le medie gestite dai padri rosminiani. Aveva iniziato nel 1988 la prima media.
“Un ragazzino simpatico, fortissimo a calcio” ricordano alcuni suoi compagni delle medie. Era uno dei pochissimi convittori che frequentava le Medie. Gli altri interni erano tutti più grandi, tutti liceali. “Cristian era ben voluto da tutti in classe, era uno dei pochi interni che si fermavano anche nel fine settimana, quasi tutti i convittori infatti raggiungevano le loro famiglie, mentre lui non tornava certo a casa in Sicilia. I sabati pomeriggio scendeva dal convitto nei campi da calcio del Collegio e stava con noi a giocare”. Dopo la sua partenza per il ritorno in Sicilia non aveva mantenuto contatti a Domo.
Sabato la tragedia che gli è costata la vita. E' stato colpito al petto con una coltellata sferratagli dalla sua convivente, Vanda Grignani. Probabilmente l'ennesima lite tra i due, o forse un omicidio premeditato. Su queste due ipotesi stanno lavorando gli inquirenti trapanesi. Favara doveva infatti tornare a casa entro le 23. Aveva l'obbligo di rientrare a casa dopo il lavoro perché stava scontando una condanna per aver ceduto una dose letale di droga ad una giovane, Roberta Oresti, morta di overdose a 24 anni, sempre a Trapani nel 2016.
A far propendere gli inquirenti per la premeditazione sono i post di sabato sera della compagna, nella quale sembra annunciare l'intenzione omicida: “Ho chiesto aiuto, mi manca la mia famiglia, sono stanca e non ho più nulla da perdere, perdonatemi”. Parole che lette dopo la tragedia sembrano una vera e propria confessione. La giovane 36enne dopo l'omicidio ha chiamato i Carabinieri e si trova ora rinchiusa nel carcere Pagliarelli di Palermo.