Si prospetta ancora lunga la diatriba nata dal rifiuto di controllare ai propri clienti il Certificato Covid (Green Pass) da parte dei proprietari del ristorante Walliserkanne a Zermatt.
La Polizia vallesana li ha dapprima multati poi davanti all’ingresso sono stati messi dei grossi blocchi di cemento armato per impedire l’accesso. Quindi ha arrestato i proprietari poi rimessi in libertà. Il Comune di Zermatt ha congelato loro le licenze d’esercizio fino a ieri 12 novembre. Il Consiglio di Stato, interessato della vicenda, non ha richiesto un prolungamento della chiusura ma il Consigliere di Stato Frédéric Favre ha precisato che per poter riaprire dovranno sottostare alle disposizioni legislative e chiedere il Green Pass ai clienti.
Sul sito del ristorante è apparso un avviso che recita: «Siamo orgogliosi che il Tribunale ha rigettato la nostra permanenza in stato di arresto provvisorio. Ora siamo riuniti in famiglia a Zermatt. Per ora il ristorante resta chiuso ma speriamo di poter tornare presto a fare il lavoro che noi amiamo: accogliere i nostri ospiti». La famiglia Aufdenblatten è proprietaria del ristorante Walliserkanne dal 1934, attualmente sono giunti alla quarta generazione.
Gli organi di stampa vallesani sono concordi nel dire che gli Aufdenblatten sono pronti a proseguire quella che si presenta come una lunga battaglia legale prevedibilmente assai costosa e pertanto i ristoratori chiedono la partecipazione alle previste elevate spese mediante la donazione di un contributo volontario direttamente all’avvocato zurighese che li tutelerà. Sembrerebbe che altri sette ristoratori vallesani siano pronti ad unirsi alla protesta dei titolari del Walliserkanne.