“Non vediamo i nostri cari da mesi, è ora di dire basta: sono prigionieri nonostante abbiano tre dosi”. E’ una vera e propria furia no vax quella che il Comitato Parenti di Anziani in Rsa riversa contro la Regione Piemonte.
La richiesta: ingressi garantiti dopo tampone negativo
“I nostri anziani stanno vivendo in una condizione di isolamento e abbandono” spiegano dal Comitato. Le testimonianze si sprecano: c’è chi non vede la mamma da due mesi, chi non può incontrare l’anziana nonna da tre o quattro mesi. Una condizione che genera preoccupazione. La richiesta avanzata sia all’assessore alla Sanità Luigi Icardi che al governatore Alberto Cirio è quindi quella di aprire le case di riposo ai parenti non vaccinati attraverso lo strumento ritenuto più preciso e sicuro: il tampone.
"Basta con l'esclusione dall'accesso alle strutture"
“Chi non è vaccinato, per scelta o per salute, è escluso dal tutto dall’accesso alle strutture” raccontano dal Comitato. “I parenti guariti o vaccinati, inoltre, non possono vedere i loro anziani se in Rsa ci sono casi di tamponi positivi e ciò avviene spesso: così le strutture sono chiuse alle visite gli anziani passano le giornate in solitudine, chiusi nelle loro stanze”.
Preoccupati per la salute mentale e psicologica, i parenti hanno ribadito il timore che i loro cari si spengano poco a poco.