Molte persone con bandiere ucraine, bandiere della Pace, ma anche bandiere di organizzazioni sindacali. E accanto a loro cittadini domesi e dei paesi ossolani in piazza Mercato oggi in occasione del presidio organizzato dal Comitato per la Pace del Vco per dire 'no alla guerra'. A gran voce nella manifestazione è stato ribadito come l'invio di armi anche dal nostro paese sia una scelta sbagliata.
Franco Chiodi presidente dell'Anpi provinciale ha coordinato gli interventi; hanno preso la parola il segretario della Cgil del Vco e Novara Attilio Fasulo ma anche Ivan in rappresentanza della Comunità Ucraina, un uomo che da tempo vive in Ossola, poi è stata la volta di don Renato Sacco, consigliere nazionale di Pax Christi e infine don Massimo Bottarel, parroco di Villadossola.
Gli interventi sono stati inframmezzati da canti ucraini eseguiti dalle donne ucraine. “Abbiamo organizzato quest'iniziativa – ha detto Franco Chiodi – che si inserisce in una serie di presidi che stiamo facendo; noi speriamo che la mobilitazione che c'è a livello mondiale riesca a fermare la guerra. Sabato prossimo ci sarà un altro presidio a Omegna alle 10.30 davanti al municipio”.
“Siamo di fronte all'ennesima tragedia – ha detto Attilio Fasulo – di un mondo ingiusto. La Cgil condanna fermamente l'invasione dell'Ucraina da parte di Putin; un atto fuori dalla storia, un crimine contro la democrazia. Le tante mobilitazioni che ci sono nel mondo dicono quanto il ripudio della guerra sia forte e chiedono a gran voce che la diplomazia e il negoziato prevalgano sulle armi. Bisogna essere partigiani, contro la guerra sempre senza se e senza ma, bisogna stare al fianco di coloro che soffrono e muoiono sotto le bombe, per queste ragioni siamo con il popolo ucraino e con le loro organizzazioni sindacali. E' necessario fermare il conflitto e non certo alimentarlo”.
“Gli occhi del mondo sono puntati sull'Ucraina, l'invasore ha portato crimini di guerra. Nella Bibbia è scritto che bisogna amare il prossimo come se stessi – ha detto Ivan -e questo vuol dire aiutare il prossimo. Dobbiamo fermare le sofferenza, aiutiamo il popolo ucraino con medicinali di primo soccorso”.
“La guerra è la sconfitta dell'umanità” ha detto nel suo intervento don Renato Sacco. “In questo tempo la guerra ci è arrivata nel cortile di casa con tanti profughi che arrivano, che siamo chiamati ad accoglierli e non possiamo dimenticare che sono qui perchè c'è una guerra e noi non dobbiamo alimentarla. Occorre essere vicini alle vittime di questo conflitto e vicini alle vittime di tutte le guerre, che sono una sconfitta. Siamo qui a dire che è il cuore dell'uomo che dobbiamo difendere, è la coscienza. La coscienza ci dice che la guerra è un'avventura senza ritorno. Noi abbiamo venduto armi a Putin. Le armi nucleari le abbiamo anche nel nostro territorio vicino a Brescia, non sono armi italiane sono armi americane” ha continuato don Renato Sacco.
“Perchè l'Italia – ha concluso don Sacco- non ha aderito al trattato per la messa al bando delle armi nucleari. Togliamo dal nostro paese le armi nucleari, possono essere il motivo per la fine della vita di tutti”.
La manifestazione si è conclusa con l'intervento di don Massimo Bottarel con un suo scritto di condanna alla guerra e un richiamo alle encicliche di Papa Francesco, Fratelli Tutti e Amoris laetitia.