"Questa mattina (5 aprile ndr) ho scritto nuovamente al presidente Cirio e all'Assessore Gabusi per sottolineare la necessità di intervenire in modo strutturale e definitivo sulla messa in sicurezza della Frazione Calami". Questo dichiarava pochi giorni fa il sindaco di Vogogna, Marco Stefanetta. Aggiungendo che ‘’il Comune di Vogogna ha dato incarico ad un professore del Politecnico per predispone un progetto di messa in sicurezza la situazione delle difese spondali è estremamente grave ed urgente da affrontare. Già nei mesi precedenti ho sottolineato più volte questa esigenza e la disponibilità del Comune di Vogogna a riallocare le risorse previste inizialmente per un intervento sulla zona industriale destinandole alla frazione Calami. Sappiamo che il problema dal punto di vista tecnico, complice l'immissione del Rio Tocetta nel fiume Toce, non è di facile risoluzione ma questo non può essere un alibi per non intervenire".
Va ricordato che i giorni seguenti l’alluvione del 2020, gli abitanti dei Calami avevano sollecitato l’amministrazione comunale affinché venisse posata almeno una stazione di monitoraggio idrometrico, che in caso di piena fungesse da allerta per i residenti.
Il sindaco e l’allora consigliere Gian Mario Bianchi (che aveva anche la delega ai Calami) avevano rimarcato come la stazione idrometrica fosse la soluzione più appropriata. Il sindaco aveva sollecitato la Regione affinché sostenesse l’intervento che comportava costi gravosi per il Comune. Proprio Bianchi rimarca oggi che la mancata soluzione del problema era stata una delle cause che lo avevano indotto a dimettersi dal consiglio comunale.
Sono passati due anni ma della stazione idrometrica non c’è traccia ancora oggi. E alcuni residenti ai Calami ce lo hanno ricordato dopo l'appello del sindaco sulla pericolosità del fiume.