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Divedro | 20 agosto 2022, 15:20

Le fortificazioni in val Divedro, un patrimonio da scoprire ai margini della via Stockalper

Rappresentavano il primo presidio italiano di confine nel caso di un'invasione da Nord

Le fortificazioni in val Divedro, un patrimonio da scoprire ai margini della via Stockalper

In un territorio di confine, solcato da una storia millenaria, quel che emerge non sono solo, seppure importanti, le bellezze naturalistiche. La storia tra Vallese ed Ossola ha lasciato significative tracce ed è dovere dei locali, tutelarle e valorizzarle. Il riferimento è ai quattro forti ricadenti nel territorio di Varzo, realizzati tra Prima e Seconda Guerra mondiale a scopo difensivo. Rappresentavano il primo presidio italiano nel caso di un'invasione in arrivo dal Nord. Non sono mai serviti, ed oggi, rappresentano una muta testimonianza di ciò che fu, ma anche di ciò che potrebbe essere. 

Murati dall'amministrazione comunale di Varzo per evitare vandalismi e intrusioni non autorizzate questi forti si mantengono internamente in ottime condizioni, tant'è che c'è chi, come il geologo Alessandro Pirocchi (referente tecnico per gli interventi del rinnovo del sentiero Stocklper) vi ha immaginato un percorso museale e/o multimediale, che si proponga alle visite. Per raggiungerli è necessaria una minima deviazione dalla via Stockalper.

Sono in 15mila l'anno (dati svizzeri) gli escursionisti che percorrono questa storica via tra Vallese e Ossola, una strada costellata di rilievi paesaggistici e storici che attraversano ambienti e tempi diversi. Bellissima. E intanto, nei piccoli centri attraversati - o solo sfiorati - dall'antica arteria si compone, pian piano, un sistema di attività legate all'ospitalità e ad una ristorazione basata sui prodotti locali, che nel "creare" economia portano in quei paesini, sempre a rischio spopolamento, nuove energie.

Il Comune di Varzo nel riqualificare tratti della via Stockalper e della sentieristica laterale (grazie anche al progetto Interreg Italia-Svizzera TVA Il trenino Verde delle Alpi, motore della mobilità ecologica tra Ossola e Vallese), ha compiuto un importante passo nella direzione del turismo escursionistico sul territorio. Lo stesso ci si attende dagli altri Comuni aderenti al progetto (Trasquera, Crevoladossola) mentre Domodossola si attrezza per assicurare i servizi adeguati a chi sceglie la città come meta finale (o punto di partenza). E nuovi sviluppi potrebbero arrivare in un futuro prossimo, grazie anche ad un nuovo progetto Interreg.

C.S.

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