È stata presentata, in occasione della festa dell’Esaltazione della Santa Croce, la nuova guida del Sacro Monte Calvario. Si tratta di una nuova edizione in formato tascabile aggiornato e riveduto della guida curata dallo storico rosminiano Tullio Bertamini pubblicata negli anni ’80.
La guida è stata curata dall’ente di gestione dei Sacri Monti e presentata dalla presidente dell'Ente di gestione dei Sacri Monti, Francesca Giordano, e dallo storico dell’arte Luca Di Palma. Alla presentazione sono intervenuti, con il rettore del Sacro Monte Michele Botto, i rappresentanti del Consorzio per il restauro delle cappelle del Sacro Monte Giuseppina Viarana e Antonio Pagani.
Il nuovo volume è stato realizzato contestualmente al Restauro della cappella V, dedicata al “Cireneo che porta la Croce” e alla valorizzazione del tratto inferiore dell'itinerario storico-religioso del Sacro Monte Calvario di Domodossola finanziato dalla Fondazione Cariplo. La pubblicazione è dotata di un corredo fotografico più ampio rispetto alla versione precedente e contiene diverse integrazioni che riguardano gli aspetti storico artistici . La nuova scheda sulla V stazione è stata redatta da Elena Filippi.
Sempre in occasione della festa dell’Esaltazione della Santa Croce è stato possibile ammirare nella portineria del convento dei padri Rosminiani il disegno del 1672 dell’architetto Pier Maria Perini, custodito nell’archivio del Sacro Monte Calvario raffigurante l’antico percorso della Via Crucis domese. Ad illustrare la cartina è stato lo studioso Umberto De Petri. “Questa mappa è l’unica che segnala l’arco di Pilato – ha detto De Petri - . Nel disegno in basso a sinistra è visibile accanto alla chiesa della Madonna della Neve l’arco trionfale che, costruito per primo doveva dare inizio al percorso processionale, chiamato dagli ossolani “Larco di Pilato” : sull’arco vi erano le seguenti scritte in latino, una sul lato verso Domo e l’altra verso il Calvario. Quella verso Domo tradotta in italiano recitava “Guardate come si eleva l’albero glorioso di spoglie, un tempo nato per costruire roghi funerei. Così fu infame la croce che ora brilla onusta delle spoglie della morte vinta”. Sul lato verso il Calvario invece c’era la scritta “Orsù popoli lodate il Dio Redentore, onorate insieme il vincitore e il vinto”.
Proprio da Antonio Pagani l’annuncio che, al termine dei lavori di qualificazione della via Sacra che dalla Madonna della Neve conduce al Sacro Monte Calvario, sarà rifatto l’arco trionfale che dava inizio al percorso devozionale costruito nel 1658 e demolito nel 1785 dal Comune di Domodossola con la motivazione “Per maggior estetica edilizia”. “La realizzazione dell’arco dove iniziava la via Crucis è fondamentale – ha detto Pagani – : è intenzione ricostruirlo, è stato abbattuto in un’epoca anticlericale per sfregio alla Chiesa”.