Una signora di 62 anni di Gravellona Toce è stata vincolata ad un finanziamento di 4.000 euro attraverso la cosiddetta “truffa del catalogo”.
“Trattasi della solita truffa: Società S.r.l. con sede fra Lombardia e Veneto che offre, con 'venditori porta a porta', la possibilità di acquistare un ventaglio di beni (es. arredo, letti, materassi, abbigliamento, pentole, attrezzi) a prezzi teoricamente scontati, facendo sottoscrivere un contratto prestampato, ove però spesso non viene mostrato nessun catalogo o listino prezzi, impedendo quindi al consumatore di avere l’esatta percezione dell’entità del presunto sconto o dell'affare” spiega il responsabile della sede verbanese di Federconsumatori Orazio Filocamo, che ha segnalato l'episodio agli organi di informazione.
“La vicenda -prosegue- si è consumata lo scorso dicembre. Il venditore porta a porta ha fatto sottoscrivere il solito modulo prestampato vincolandola ad una spesa di 4.000 euro per l’acquisto di arredi. A seguito della consegna dei beni sono intervenuti i parenti della vittima, scoprendo anche l’esistenza di un contratto precedente, che la Società si rifiuta di fornire. Successivamente la signora scopre anche di essere stata vincolata ad un contratto di finanziamento con una nota Banca con rate mensili da 110 euro, essendo pervenuta da quest’ultima una lettera di conferma di accettazione. Contratto che la signora conferma di non aver mai visto o firmato”.
Tempestivo l’intervento di Federconsumatori VCO “nel contestare il comportamento della predetta Società, sussistendo diversi motivi di nullità del contratto. Sono stati richiesti alla stessa Società la consegna di tutti i contratti, e alla Banca di fornire con urgenza copia del contratto di finanziamento e le generalità dell’Agente/intermediario finanziario”.
“La Società -precisa Filocamo- si è rifiutata di fornire la documentazione, ha fatto ostruzionismo all’esercizio del diritto di recesso, e la propria sede è risultata inesistente quando i parenti della vittima hanno tentato di restituire i beni mediante corriere. Inoltre si sta accertando l’incapacità della vittima, la quale soffrirebbe di disturbi di memoria: condizione che rende il contratto anche annullabile. A breve si procederà con una querela per meglio accertare i fatti e i responsabili. Non è escluso il reato di circonvenzione di incapace.
“Si ricorda -sottolinea il responsabile di Federconsumatori- che ai sensi del Codice del Consumo, D.Lgs. 206/2005, il diritto di recesso è esercitabile entro 14 giorni dalla sottoscrizione del contratto, ma anche entro i 14 giorni dalla consegna dell’ultimo bene. Il recesso è unilaterale e non deve essere accettato dal venditore, ha l’effetto immediato di annullare il contratto svincolando il consumatore da ogni obbligo di pagamento. Il consiglio è sempre quello di diffidare da tali venditori, di non firmare nessun contratto e di contattare gli organi di Polizia”.
Chiunque volesse chiedere informazioni può rivolgersi alla sede locale di Federconsumatori di Villa Olimpia a Pallanza, preferibilmente il martedì pomeriggio, o semplicemente telefonando al numero 351.880.10.54. Fortunatamente fino ad oggi Federconsumatori VCO è sempre riuscita a risolvere tutti i casi, e gli anticipi in denaro corrisposti dai consumatori al momento della firma sul contratto sono stati restituiti.