“E’ stata una grande emozione come ogni anno ricordare uno ad uno i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Grazie a Libera Piemonte che da anni, instancabile, coniuga memoria del passato e impegno nel presente. Vedere tante persone riunite in un abbraccio ideale ai familiari soprattutto a coloro che ancora non conoscono la verità sulla sorte dei propri cari”. Lo afferma il segretario Regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, al termine della lettura dei nomi in piazza Palazzo di città a Torino e annunciando la sua partecipazione al raduno nazionale per la XXVIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie a Milano.
“Ci sarò come ogni anno, ma questa volta sento la responsabilità di rappresentare l’intera comunità del PD piemontese. Alla politica spetta il compito di chiedersi come arrivare prima, senza deleghe alla magistratura e alle forze dell’ordine che arrivano inevitabilmente dopo. La lotta alle mafie non è solo repressione, ma richiede una rivoluzione culturale di cui tutti dobbiamo sentirci responsabili. Anche in Piemonte dove negli ultimi decenni le grandi inchieste hanno certificato il radicamento delle mafie nel nostro territorio. Non possiamo dimenticare l’omicidio di Bruno Caccia, tutto ciò che è accaduto da Minotauro in avanti, lo scioglimento di diversi Comuni per mafia e lo scandalo dell’assessore Rosso che ha investito il Piemonte proprio durante questa legislatura” dichiara il segretario Democratico.
“Dobbiamo essere consapevoli che la vera forza delle mafie sta fuori dalle mafie, nella debolezza dei colonizzati, nella loro arrendevolezza, disponibilità, ma anche nella scarsa capacità di organizzazione degli “altri”, di quelli che mafiosi non sono” spiega Rossi. “Per questo occorre continuare ad elaborare politiche necessarie alla costruzione di comunità “inospitali” per ogni cultura mafiosa mettendo al centro la scuola, le politiche sociali e le politiche attive del lavoro” prosegue il rappresentante Dem.
“Alla politica, come ci ha insegnato Dalla Chiesa, spetta il compito di restituire alla gente quei diritti che invece la mafia offre come favori. Si tratta di applicare quanto previsto dalla nostra Costituzione” conclude Rossi.