«La legge di cui si parla, la 3/2010, non discrimina nessuno in quanto non pone differenze fra italiani e stranieri. E’ stata approvata dalla Giunta Bresso e i requisiti in questione sono stati poi aggiornati da quella Chiamparino, entrambe amministrazioni di colore politico opposto al nostro», spiega l’assessore Regionale alla Casa, Chiara Caucino, in merito ai requisiti per l’assegnazione delle case di edilizia residenziale pubblica, ricordando che questa amministrazione è al lavoro per un riordino complessivo della norma sull’edilizia popolare, che sarà all’esame del Consiglio nelle prossime settimane.
«Le regole che il Comune di Torino contesta - almeno 5 anni di residenza in Piemonte o 3 anni di occupazione stabile – non sono state decise da noi», puntualizza Caucino che annuncia, rispetto all’impugnativa avviata dall’Asgi, che la Regione resisterà.
«L’udienza è fissata ad ottobre: in quanto non riteniamo di discriminare nessuno e che i nostri criteri siano analoghi a quelli di tante altre regioni».Caucino rilancia, sostenendo che «in tema di difesa dei più fragili, il Piemonte è l’unica regione in Italia in cui è previsto che il 50% degli alloggi possa essere assegnato in regime di emergenza abitativa, saltando ogni balzello, scoglio o cavillo: e anche questo vale per italiani e stranieri. Quindi una persona realmente disagiata può accedere allo strumento in via diretta, cosa che non succede da nessuna altra parte perché quando noi diciamo dal primo giorno - e non in vista del voto del prossimo anno - di non voler lasciar indietro nessuno, ovviamente nei limiti delle nostre possibilità, lo facciamo non a colpi di slogan, ma con azioni concrete e tangibili».
L’assessore regionale alla Casa ricorda anche che «questa amministrazione ha ereditato un patrimonio immobiliare totalmente inadeguato numericamente e qualitativamente e che ha fatto salti mortali, che continuerà a fare fino alla fine, per ristrutturare e rimettere a disposizione alloggi che erano anni in dismissione per inabitabilità. Per fare questo, ricordo, siamo riusciti anche a sbloccare, dopo 20 anni di immobilismo, quasi 20 milioni della prima tranche dei fondi ex Gescal, operazione sempre rincorsa, da altri, senza mai ottenere un risultato».
«Queste ed altre - conclude Caucino - sono le azioni concrete e faticose che però producono risultati con l’obiettivo prioritario di sostenere le famiglie in difficoltà sul nostro territorio».