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Crevoladossola | 26 settembre 2023, 09:30

''L'azione del comitato tende a far chiudere la cava Palissandro''

L'amministrazione Ferroni: ''C'è la continua richiesta di controlli che non competono al comune. E la delibera sulla chiusura della strada non collaudata non è più rivedibile''

Foto: il sindaco Giorgio Ferroni, con in mano la pratica relativa alla cava Palissandro

Foto: il sindaco Giorgio Ferroni, con in mano la pratica relativa alla cava Palissandro

'’Respingiamo con forza tutte le fantasiose allusioni di atti non a norma e le richieste  di controlli che non competono al comune. Anche perché gli organi competenti effettuano regolarmente controlli e non hanno mai segnalato nulla’’.

E’ chiaro Giorgio Ferroni, sindaco di Crevoladossola che, schierato in sala consiliare con la sua maggioranza,  spiega il perché della conferenza stampa ‘’per fare il punto rispetto ai vari atti amministrativi, relativi alla conferenza di servizi  provinciale che sta lavorando per il rinnovo della concessione di coltivazione della cava Palissandro’’. Un atto che definisce doveroso. Soprattutto dopo ilcontinuo presisng del Comitato Conserviamo Crevoladossola e di Italia Nostra Vco.

Ferroni aggiunge: ‘’ Riteniamo che esiste la necessità di tutelare un settore strategico per tutto il comprensorio ossolano ed è questo il vero tema in discussione, il resto sono oggettivamente aspetti marginali che servono a confondere il quadro’’.

La sintesi fatta dal sindaco è che ‘’ci troviamo di fronte ad una serie di soggetti che, legittimamente, mette in discussione un'attività; legittimo ma serve considerare che questa impiega quasi 200 persone a cui si aggiunge l'indotto: società di trasporti, fornitori di mezzi e carburanti, meccanici, impresari edili e artigiani’’.

Ferroni non nega che questa ‘’sia un'attività impattante che crea anche dei disagi, ma il consiglio comunale tutto, vero rappresentante della comunità, deve bilanciare tutti gli aspetti positivi e negativi ‘’.

Poi ripercorre l’iter delle decisioni comunali con quella delibera del 2022 che è un punto di convergenza fra le esigenze pubbliche e di quelle private.

La delibera sarà pienamente esecutiva solo dopo le procedure di verifica della sovraintendenza  ‘’Prevede – rimarca il sindaco - di cedere una parte di strada, acquisita al patrimonio comunale solo nel 2002 ed un tratto di mulattiere in parte già franato e chiuso da cinque anni. Le strade sono limitrofe ad una serie di terreni che i privati hanno già venduto alla ditta titolare dell’attuale concessione’’.

Il consiglio comunale  ha votato per la vendita con un atto che rappresenta  ‘’una sintesi equilibrata, solida e convincente, tanto è che nessuno ha posto osservazioni o opposizioni formali, anche perché si basa su altre deliberazioni comunali (1997 e 2002) e regionali (2019). La revisione di questa delibera non è più nelle disponibilità del consiglio comunale, figuriamoci se qualcuno può pretendere la sua revisione’’.

Un elemento posto in discussione è la riapertura del tratto che è interessato dalla proposta di alienazione. ‘’Chiariamo,ancora una volta, che la strada non si può riapre perché come noto è una strada non collaudata e non doveva essere percorsa né prima né dopo l’ordinanza, che è un atto rafforzativo di uno stato di fatto che era ormai indispensabile ratificare’’.

Per il primo cittadino ‘’la pericolosità evidente della strada e l’impossibilità pratica di renderla sicura è il presupposto con cui si è ipotizzata la sua alienazione nella contestata delibera che consentirebbe la continuazione dell’attività di coltivazione della cava Palissandro’’ dice Ferroni.

Intanto è in corso in Provincia la procedura di valutazione di impatto ambientale: toccherà all’ente provinciale esprimersi, sentiti i pareri degli enti, della soprintendenza e di tutti i contributi di cittadini privati. La conferenza dei servizi sia stata aggiornata al febbraio 2024.

‘’Intanto ribadiamo ancora che l’iter non compete al comune ma una conferenza di servizi in cui tutti gli enti sono rappresentati’’ afferma Ferroni.

Alla domanda se l’amministrazione non intende ancora mediare tra titolari della cava e il comitato che si oppone all’ampliamento, Ferroni e i suoi assessori rimarcano che il 6 dicembre 2022 aveva promosso un incontro  ‘’ma da questi ultimi non è emersa la reale volontà di affrontare i problemi pratici della questione, se questa si dovesse invece manifestare, ma solo in questo caso, crediamo di potere chiedere ancora la disponibilità ad un confronto. Certamente non vogliamo e non possiamo mettere in discussione atti amministrativi già deliberato, ne vogliamo abdicare al nostro ruolo, l’amministrazione comunale discute e si confronta con tutti, ma sempre nel rispetto dei ruoli, si prende  le proprie responsabilità e ne risponde solo ai cittadini nella logica della rappresentazione democratica’’. A rincarare la dose è poi l’assessore Mario Allegri: ‘’Purtroppo le azioni fatte sinora sono chiaramente tese a far chiudere la cava’’. E sulla strada contestata rimarca come ‘’le frazioni interessate sono comunque servite da altre strade’’.

L’amministrazione Ferroni ha anche evidenziato ‘’ che il tribunale di Verbania ha emesso in data 8 agosto 2023 un decreto di archiviazione rispetto alle verifiche dell’ evento franoso di gennaio a Lorgino’’.

Una vicenda che ha spaccato i pareri a Crevoladossola e che vede l’amministrazione contrapposta al comitato crevolese sostenuto anche da Italia Nostra Vco. Una  vicenda che stranamente l’opposizione non ha mai cavalcato politicamente.

Renato Balducci

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