La Regione dichiara guerra all’illegalità nelle case popolari piemontesi. E lavora per restituire quel decoro che gli inquilini onesti, che sono la maggior parte, meritano, senza essere costretti a subire le angherie e le sopraffazioni di pochi maleducati e, purtroppo, come dimostrano i recenti fatti di cronaca, spesso anche violenti.
Il «repulisti» parte dalla rimozione delle decine e decine di auto, camioncini e altri mezzi di trasporto abbandonati da anni nei parcheggi, nei cortili e nelle aree comuni delle case popolari in tutta la regione.
A toccare con mano la situazione è stato lo stesso assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino, che ora ha deciso di passare all’azione.
In questa settimana verrà chiesto alle tre Atc piemontesi di svolgere, entro fine anno, un censimento su tutti i veicoli abbandonati nelle aree attinenti agli stabili da loro amministrati. Fatto ciò, si provvederà, in accordo con i comuni, alla rimozione, tentando, laddove possibile, di risalire al proprietario, che dovrà rispondere di quanto commesso.
D’altronde la legge parla chiaro: il detentore del veicolo che abbandona o che procede alla sua demolizione senza consegnarlo ad un centro di raccolta autorizzato o ad un rivenditore è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da mille a 5mila euro.
«In questi anni ho girato decine di stabili gestiti dalle Atc Piemonte, Nord, Centrale e Sud - spiega Caucino - e ho potuto vedere numerosi veicoli completamente abbandonati, sporchi, il più delle volte riempiti di scarti o di immondizia. Si tratta di una situazione inaccettabile - oltre che illegale - che va sanata al più presto. Ne avevo già parlato con i presidenti delle Atc e con alcuni sindaci e tutti avevano concordato sulla necessità di intervenire - e in fretta - per restituire decoro a quelle aree. Ricordo che uno dei punti cardine delle mie politiche sulla casa è “illegalità zero” e che la legalità non si persegue soltanto con il controllo e la repressione - spesso ovviamente indispensabili - ma anche con la riqualificazione, con il bello».
«Numerose esperienze ci insegnano che dove c’è il bello aumenta il senso di legalità, che chi è solito delinquere, generalmente sta alla larga dalle aree riqualificate. Questa importante iniziativa - conclude Caucino - seppur di diversa natura - fa il paio con “Il Giardino più bello”, il “contest" in cui abbiamo chiesto agli inquilini dei palazzi di edilizia popolare di impegnarsi per rendere più belli i propri cortili e giardini. Solo da una presa di coscienza dell’importanza del bene comune e della sua cura si può davvero fare attecchire il seme di una legalità non soltanto basata sulla coercizione, ma soprattutto sulla consapevolezza».