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Attualità | 18 marzo 2024, 12:00

Area ex Sisma, l'amministrazione comunale: "Impossibili soluzioni alternative, abbiamo un accordo con la proprietà"

"Il parco fotovoltaico promesso dal Pd non è realizzabile e i parametri di bonifica non consentono insediamenti residenziali, ricettivi, parchi, aree verdi o strutture sanitarie

Area ex Sisma, l'amministrazione comunale: "Impossibili soluzioni alternative, abbiamo un accordo con la proprietà"

Dopo gli interventi della Cgil e del Partito Democratico, l’amministrazione comunale di Villadossola si è espressa in un comunicato sulla questione dell’area ex Sisma e sui progetti in cantiere per la sua riqualificazione. Queste le parole dell’amministrazione:

“In riferimento ai comunicati della Cgil e del Partito Democratico sull’area ex Sisma, prendiamo atto di questo improvviso cambio di rotta. Sì, prendiamo atto, però domandiamo, perché un anno fa, al momento della presentazione dei progetti da parte della proprietà in una conferenza stampa queste proposte da parte loro non sono state avanzate? E come mai durante l’approvazione della convenzione ampiamente illustrata nelle comunicazioni in Consiglio Comunale, le nostre proposte sono state condivise pure da loro? Cosa è cambiato?

Il gruppo Uniti per Villa ha sposato l’idea del parco fotovoltaico per tutta la campagna elettorale, dichiarando di aver trovato un accordo con il gruppo Beltrame per la realizzazione di una Comunità energetica, promettendo sconti fantasiosi sulle bollette ai cittadini, fatto smentito categoricamente dalla proprietà, sia nella conferenza stampa che con una nota ufficiale.

Precisiamo ancora una volta che la Comunità Energetica, nel caso in oggetto non è realizzabile in quanto in contrasto con la normativa di legge che consente l’accesso agli incentivi esclusivamente per impianti fino a 1 Megawatt mentre quello in oggetto è di quasi 7 Megawatt e che un frazionamento artificioso non è ammesso. Inoltre, trattandosi di un produttore privato, anche ipotizzando una sua realizzazione, essa porterebbe notevoli vantaggi economici più al produttore privato, ben lieto di realizzarla, che non ai cittadini.

Alla luce di ciò, è incomprensibile come il Pd continui a chiederne la realizzazione in quest’area sapendo benissimo che non sia ammissibile e senza incentivi insostenibile. Forse si tratta solo di sollevare un polverone, alla ricerca di un po’ di visibilità? O del consenso perduto? Non possiamo che lasciare a Voi le risposte.

Ricordiamo peraltro che la normativa vigente (D.lgs 199/2021) ha classificato la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra in aree industriali dismesse quale attività di manutenzione ordinaria e non subordinata all’ottenimento di atti di assenso; di conseguenza, la proprietà avrebbe potuto procedere senza nulla chiedere e nulla dare al Comune.

Solo grazie ad un dialogo costruttivo avviato con la proprietà ed alla volontà da parte della stessa di concedere qualche cosa di importante alla città di Villadossola, anche se nulla sarebbe stato dovuto, si è giunti alla definizione di un accordo per la realizzazione di opere pubbliche di compensazione e mitigazione dell’intervento. Questo accordo prevede la realizzazione di allargamenti viari, parcheggi e piste ciclabili a margine dell’area, nonché una nuova viabilità di accesso al centro al fine di eliminare il pericolo dello sbocco in prossimità dell’ex cinema. Come già precisato, la società si è impegnata a concedere un contributo a favore del Comune di 1.000.000,00 euro per la realizzazione delle opere, oltre all’esecuzione di tutti i riempimenti di

terreno necessari ed alla cessione gratuita dei terreni interessati. Un beneficio economico netto per il comune stimabile attorno ad 1,3 milioni di euro.

Crediamo sia corretto riconoscere alla proprietà il merito di aver tempestivamente provveduto ad avviare e pressoché completare l’attività di bonifica dell’intera area, ancor prima di decidere di realizzare il parco fotovoltaico, non lasciandola abbandonata a sé stessa come da altre parti, ma investendo qualche milione di euro a tutela dell’ambiente. Dimostrando un’etica ambientale che non tutti si sarebbero aspettati.

A differenza del Pd, noi non abbiamo cambiato idea, quanto ci si chiede di fare ora l’abbiamo fatto l’anno scorso, senza nasconderci dietro false promesse, ma raccontando solo la verità, non promettendo regali sulle bollette elettriche ma inserendo il progetto di riqualificazione nel nostro programma elettorale, presentandolo pubblicamente e con la massima trasparenza in una conferenza stampa rivolta ai cittadini, sui social media e negli incontri con i quartieri, ottenendo, a giudicare dai risultati elettorali, un ampio apprezzamento.

È importante sottolineare che, purtroppo, sotto l’aspetto urbanistico e per i parametri di bonifica dettati dalla legge, sull’area in oggetto è prevista esclusivamente la possibilità di realizzare interventi a destinazione industriale, artigianale e di grossa distribuzione commerciale e non è consentita la realizzazione di insediamenti residenziali, turistico ricettivi, direzionali, parchi o aree verdi, strutture sanitarie ecc. Questo vincolo ha reso difficile, se non impossibile, ricercare soluzioni alternative da parte della proprietà, che per scelta responsabile e su nostra richiesta, ha deciso di non accogliere proposte che avrebbero portato all’insediamento di attività moleste ed inquinanti sul sito. A questo riguardo crediamo che la Città di Villadossola abbia già contribuito in modo significativo.

Abbiamo lavorato molto con la proprietà per individuare altre soluzioni, in primis sulla candidatura del sito per l’insediamento dell’ospedale unico del Vco, che purtroppo, a causa dell’incompatibilità dell’area, non è stato possibile, così come non lo è stato ricercare soluzioni diverse da quelle compatibili sopracitate. Come promesso nel nostro programma elettorale, cogliamo l’occasione per comunicare a tutti i cittadini che invece di proporre progetti irrealizzabili, da tempo stiamo lavorando per la realizzazione di una pluralità di impianti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, impianti al di sotto di 1 Mw, sui quali si potrà veramente costruire con il contributo di tutti una Comunità Energetica vera e concreta e far sì che gli introiti derivanti dagli incentivi statali possano ricadere, non sui produttori privati, ma sul bilancio comunale e sui cittadini che aderiranno a questo progetto. Nei prossimi mesi, una volta chiarite le complesse procedure da seguire, impartite dai Decreti attuativi appena emanati, provvederemo a convocare delle assemblee pubbliche ed avviare un’indagine per verificare quanti cittadini siano interessati a partecipare a questa iniziativa.

Ci teniamo a concludere ribadendo il nostro impegno costante e la nostra disponibilità al dialogo con tutti i membri della comunità: cittadini, enti, associazioni, forze politiche. Restiamo sempre disponibili a confrontarci, a condizione che si voglia instaurare un dialogo costruttivo, basato su proposte concrete e realizzabili, nel solo ed esclusivo interesse del paese e della collettività.

Redazione

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