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Viabilità e trasporti | 12 aprile 2024, 19:20

L'odissea dei viaggiatori sulla linea Domodossola Milano

Treni soppressi e autobus sostitutivi che non arrivano..... e in stazione a Premosello gabinetti inesistenti

L'odissea dei viaggiatori sulla linea Domodossola Milano

Un'odissea senza fine, tra disagi, treni soppressi, treni in ritardo, servizi igienici inesistenti: viaggiare sulla tratta tra Domodossola e Milano ormai, si sa, si sta trasformando in un incubo.

Per tutto aprile i treni si fermano a Premosello Chiovenda, e per raggiungere Domodossola è necessario utilizzare un bus sostitutivo messo a disposizione da Trenitalia. Da giugno poi ci sarà lo stop totale fino ad Arona. I lavori servono, la linea va ammodernata, ma chi su quella linea è costretto a viaggiare comincia ad essere esasperato.

Così nel gruppo Facebook nato per scambiarsi informazioni inerenti il servizio lungo la tratta Domodossola-Arona-Milano, si susseguono i racconti e gli sfoghi di chi vive ogni giorno sulla propria pelle la realtà.

Una utente racconta ad esempio che l'altro giorno, una volta giunta a Premosello con il treno 10228, il bus che avrebbe dovuto trasportare i viaggiatori non era presente. "Eravamo circa 35 persone - si legge - l'altoparlante annuncia che il bus sarebbe arrivato entro 15 minuti ma in realtà abbiamo atteso un'ora e quel giorno pioveva anche". E poi sarcasticamente afferma: "Bel biglietto da visita che diamo ai turisti - a Milano dovrebbero dare un rotolo di carta igenica a ogni persona, visto che a Premosello neppure i wc ci sono, ma solo l'aiuola a entrata stazione. Una mamma con è stata costretta a portare la propria bambina tra le  piante per farle fare i bisogni". E aggiunge: "Il capotreno, immagino, del nostro treno visto che era l'unico in divisa sceso con noi, è salito su un taxi lasciando 35 persone all'addiaccio per un'ora senza nessuna informazione".

I ritardi dei treni sono all'ordine del giorno: quotidianamente infatti si registrano orari non rispettati, con ritardi di mezz'ora o anche più, e treni soppressi per i motivi più disparati, cui spesso si aggiunge anche la carenza di informazioni. Per i pendolari quindi tante perdite di tempo, tante arrabbiature e tante preghiere.





Miria Sanzone

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