‘’La Statale 337 della Valle Vigezzo e i suoi lavori di messa in sicurezza, una vera croce non solo per i frontalieri che quotidianamente raggiungono la nostra regione per motivi professionali, bensì anche per i turisti (e i non pochi ticinesi) in transito diretti in Svizzera romanda o nel Canton Berna’’.
E’ alquanto critico l’articolo uscito oggi su giornale svizzero La Regione che parla delle continue chiusure della statale vigezzina, sulla quale Anas sta intervenendo a più riprese.
‘’Sull’utilità delle opere, nessuno discute – rimarca La Regione - . Ma su tempi, modalità ed effetti collaterali la discussione è sempre attuale. Aperta solamente a precise fasce orarie durante la settimana per consentire gli interventi delle squadre di operai, dovrebbe essere transitabile normalmente, stando alle indicazioni fornite dall’Anas nei giorni festivi. Poi succede che, puntualmente, complice la scarsa informazione (dei cartelli stradali sono comunque posizionati a Intragna, Camedo e Ponte Brolla, ma pochi turisti sembrano capire come decifrarli), gli automobilisti in transito si trovino, a metà del tortuoso percorso (e non sempre all’altezza della dogana che segna il confine fra i due Stati), la transenna che preclude il passaggio veicolare. Risultato? Retromarcia, incazzature comprensibili, lunghi percorsi alternativi. Polemiche. Ma può anche accadere l’esatto contrario, e cioè che per svariati motivi (turni di riposo delle squadre, maltempo ecc.) la Statale sia libera da intoppi e che pochi ne approfittino per spostarsi di qua e di là dal confine di Ribellasca/Camedo’’.
La Regione ha anche intervistato il sindaco di Re, Massimo Patritti, che ha spiegato che : «il Comune ha chiesto e ottenuto che la strada sia aperta nei momenti in cui le imprese non operano e nei periodi in cui riescono a eseguire dei lavori senza dover necessariamente bloccare entrambe le corsie di marcia della carreggiata. Il problema, mi rendo conto, è quasi più per gli svizzeri che, se non opportunamente informati, si sobbarcano tutta la strada delle Centovalli per poi dover tornare indietro. Proprio per questo motivo avevo parlato con le competenti autorità ticinesi per vedere se fosse possibile, tramite i nuovi pannelli informativi posti nelle Terre di Pedemonte e a Golino, pubblicare le informazioni sulla strada in tempo».
Poi, una punzecchiatura agli italiani. ''Come è noto - scrive -, sono maestri nell’arte di arrangiarsi e l’informazione, fondamentale, almeno a livello di Valle Vigezzo viaggia attraverso un altro canale: i social. Con un gruppo WhatsApp – che comprende lavoratori frontalieri e tanti svizzeri – si possono avere informazioni in tempo reale sulla chiusura o meno della strada. Informazioni pratiche per chi si deve mettere in viaggio o chi, dal proprio posto di lavoro nel Locarnese, deve rientrare nel corso del pomeriggio in Valle Vigezzo, in modo da evitare lunghi percorsi alternativi come la Cannobina. Discorso che vale anche per la pagina Facebook».