È nelle librerie da qualche settimana “Passaggi di speranza”, il nuovo libro edito da Tararà sul tema dei contrabbandieri, scritto da Andrea Pozzetta. Un libro che fa rivivere le storie che hanno attraversato i confini tra Verbano, Ossola e Svizzera, battuti da contrabbandieri, passatori, fuggiaschi e partigiani, storie che spesso si incrociano. Che cosa ha rappresentato il confine tra Ossola, Verbano e Svizzera nei primi decenni del Novecento e durante la Seconda guerra mondiale? Esso, si legge nelle note di presentazione, fu allo stesso tempo una linea di separazione e un’area di convergenze, fu un territorio militarizzato, ma anche uno spazio fluido e poroso. Nei venti mesi di guerra partigiana, poi, attorno a quel confine si riversarono perseguitati politici e razziali, fuggiaschi, prigionieri, disertori, renitenti che vennero protetti dalle popolazioni locali e accompagnati in Svizzera dagli esperti degli sconfinamenti clandestini: i contrabbandieri.
Valichi alpini da decenni battuti da spalloni e finanzieri si tramutarono in un vero e proprio magnete per esseri umani in fuga. Quello stesso confine divenne nucleo catalizzatore di idee e di esperimenti democratici, tra scambi, interessi, salvataggi, avventure e tragedie. Una storia di contrabbandieri e partigiani, le cui figure, a volte, si confonderanno a vicenda, pur tra contrasti e contraddizioni. Andrea Pozzetta, dottore di ricerca in storia, è insegnante, ricercatore e direttore scientifico presso la Casa della Resistenza di Verbania. Collabora in particolare con le attività del centro di documentazione. Nelle sue ricerche si è occupato di storia politica dell’Italia repubblicana, di storia culturale della Prima guerra mondiale, di storia delle culture politiche, di antifascismo e Resistenza.
Sempre per Tararà Edizioni, che arricchisce così il suo catalogo, è uscito di recente anche “Il Verbano nella rivoluzione industriale”, saggio dell’ex insegnante del Cobianchi Roberto Negroni, nella collana “Dimorare”. Si tratta di una riedizione completamente rivista di un lavoro in cui l’autore analizza la nascita dell’industria nel Verbano dai primi anni dell’800 fino ai primi del ‘900, con particolare riferimento a Intra, la piccola Manchester italiana.