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Scuola | 19 luglio 2024, 19:00

Istituti comprensivi sovradimensionati? La Corte Costituzionale li boccia

Ha già respinto in materia i ricorsi di altre regioni. Lo stesso si vorrebbe proporre a Domodossola con una sola 'struttura' scolastica di 1600 alunni

Istituti comprensivi sovradimensionati? La Corte Costituzionale li boccia

La Corte Costituzionale si era espressa contro l’accorpamento ‘’esagerato’’ degli istituti scolastici previsti dal Piano Regionale Triennale di razionalizzazione. Tema che sta scaldando l’estate ossolana dopo la ventilata ipotesi che Domodossola possa andare verso un solo istituto comprensivo. Un ‘’accorpamento mostro’’, lo hanno definito in casa Pd, sottolineando che ‘’si verrebbe a creare un istituto con più di 1600 alunni, centinaia di docenti e personale Ata e ben 11 plessi scolastici spersi sul territorio’’. Il Pd in una conferenza stampa ha chiarimento detto il suo ‘no’ all’istituto comprensivo unico, sostenendo la tesi di due istituti separati: Floreanini e Milani.

Ora un avvocato domese ci ha fornito una sentenza  (la numero 223/2023)  con la quale la Corte Costituzionale si è pronunciata sui ricorsi fatti dalle Regioni Emilia-Romagna proprio sulla materia in discussione oggi in Ossola.

Sentenza che in diversi punti fa rilevare ‘’come si violerebbe l’articolo 3 della Costituzione nella parte in cui non prevederebbe anche il criterio «della necessità di tenere conto delle peculiarità delle aree interne, nonché quello di tenere conto del contesto socio-economico svantaggiato in cui si collocano gli istituti scolastici». Parimenti leso sarebbe il diritto garantito dall’art. 34 della Costituzione  a disporre di un servizio scolastico di prossimità, con ulteriore pregiudizio al buon andamento del servizio stesso, poiché la mancata considerazione dei suddetti criteri impedirebbe all’amministrazione scolastica di raggiungere i propri fini’’.

Una lunga sentenza di oltre 40 pagine, dove appaiono posizioni ben precise evidenziate dalla Corte. Dice che ‘’in sostanza, le regioni potrebbero prevedere istituzioni scolastiche «indipendentemente dal numero di alunni iscritti», valutando autonomamente le proprie peculiarità territoriali e ambientali’’. Sottolineando anche che ‘’in funzione quindi degli sviluppi demografici, notoriamente da tempo in costante diminuzione, l’art. 1, comma 557, della legge n. 197 del 2022 mira a modificare la disciplina della definizione del contingente organico dei DS (dirigenti scolastici ndr) e dei DSGA (Direttori generali amministrativi), nonché a superare l’istituto della reggenza, nella misura in cui consentiva alle regioni di istituire o, comunque, mantenere in vita autonomie scolastiche anche sottodimensionate rispetto alla soglia di 600 alunni, prima prevista dai commi 5 e 5-bis dell’art. 19 del d.l. n. 98 del 2011, come convertito (oppure di 400, se situate nelle piccole isole, o in comuni montani, ovvero in aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche). Le stesse, infatti, venivano assegnate in reggenza a dirigenti scolastici già titolari di un incarico in una istituzione normodimensionata’’. In un altro passaggio della sentenza si legge:  ‘’Va anche considerato, infatti, che la nuova disciplina elimina i precedenti vincoli dimensionali (600 e 400 alunni) stabiliti per le singole istituzioni e, da questo punto di vista, incrementa i margini di scelta dell’autonomia regionale nell’organizzazione della rete scolastica, in funzione delle concrete esigenze del territorio; ovviamente, però, con a monte lo stringente limite del budget di dirigenti scolastici assegnato alla regione’’.

Lunedì il consiglio comunale ha all’ordine del giorno il ‘’dimensionamento scolastico 2025-2026. Programmazione della rete scolastica’’.  Ma la discussione verrà stralciata in attesa di un più ampio confronto in commissione, confermano da palazzo di città.

L’amministrazione Pizzi avrebbe accolto la richiesta del Pd per un approfondimento della questione. La decisione slitta dunque a ottobre, quando Domodossola dovrà comunicare le sue intenzioni alla Provincia, scelta sulla quale deciderà la Regione.

Renato Balducci

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